Una strage semplice
Capaci. E la sua continuazione, via D’Amelio. Una strage in due tempi.
Quando il Paese sembrò impazzire. Mentre Milano osannava i giudici e a Palermo terribili immagini di guerra ne raccontavano la carneficina.
Due Italie all’apparenza lontane e invece, come spiega il libro, segretamente vicine. Quella che portò a morte prima Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino fu una strage semplice, frutto di una logica lineare.
Che vide convergere Sud e Nord, economia e politica. Che prese la rincorsa all’inizio degli anni Ottanta per conto della mafia palermitana e giunse all’appuntamento di dieci anni dopo in rappresentanza delle paure e ostilità di un intero sistema illegale.
Su tutto, l’incubo che il giudice più odiato da Cosa Nostra potesse guidare una struttura nazionale di indagini, da lui ideata, e colpire i crescenti rapporti tra gruppi imprenditoriali d’avventura e capitalismo mafioso; tra mafia e appalti, tra criminalità finanziaria e complicità politiche.
Questo libro vuole ricostruire il contesto evidente in cui tutto accadde. Per andare oltre la retorica, e oltre il mistero.
Nando Dalla Chiesa
Una strage semplice
Melampo Editore,2017
Pagg. 248, euro 15,00
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