Parole che offendono la mafia…
Diceva Peppino Impastato: “La Mafia è una montagna di m…”.
La frase è nota e, secondo i più, oramai sdoganata, condivisa e condivisibile, lecita e possibile…. Giusta.
Ma siamo sicuri che sia così?
Siamo sicuri che non si sia sdoganato solo il dato letterale e impersonale della frase e non l’essenza della stessa?
Siamo sicuri che sia condiviso e condivisibile, lecito e possibile, giusto, appellare come “montagna di m…” la mafia, indicata come associazione impersonale, e che sia altrettanto condiviso e condivisibile, giusto, lecito e, soprattutto, possibile dire “pezzo di m…” ad un mafioso individuandolo con tanto di nome e cognome?
Me lo chiedo perché conosco un giornalista che, attualmente, è sotto processo per diffamazione perché, nel giorno della morte di Mariano Agate, ha pubblicato un articolo nel quale ha scritto “oggi è morto un gran bel pezzo di m…”.
Proprio così!
C’è un giornalista che è sotto processo perché, secondo l’impostazione della Procura della Repubblica, HA OFFESO LA REPUTAZIONE DI MARIANO AGATE appellandolo come “gran bel pezzo di m…”.
Ah si?
SI!
E allora torniamo al ragionamento che facevamo all’inizio (ragionamento che è lo stesso posto alla base dell’articolo “incriminato”) e facciamoci alcune domande:
1) Mariano Agate è stato indubbiamente un gran bel pezzo di storia di “cosa nostra”?
Risposta: SI!
2) “cosa nostra” è una montagna di m…?
Risposta: SI! Lo dicono Tutti!
3) si può dire che, con la morte di Mariano Agate, è morto un gran pezzo di storia di cosa nostra quindi “un gran bel pezzo di m…”?
Risposta: fermi prima di dire SI! c’è un processo in corso!! Sarà deciso, nel Nome del Popolo Italiano!
E allora aspettiamo.
Io, intanto, difendo convintamente il giornalista, certo di sapere cosa avrebbe pensato a riguardo Peppino Impastato!
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