Tira sempre anche la cocaina
Alcuni giorni fa (18 marzo) la Dirandro, l’organismo centrale della polizia antidroga peruviana, ha sequestrato 1.417 kg di cocaina in procinto di essere trasportati, via mare, dal porto di Callao, in Europa (parte del carico pare fosse destinato anche alla piazza italiana). Ciascuna confezione dello stupefacente, occultato in un carico di pesce (calamari giganti), aveva impressa la fotografia di Lionel Messi, il famoso calciatore del Barcellona e la parola “rey” con il sigillo del re di Spagna.
Questi “segni” stanno ad indicare la provenienza e la qualità della droga nonché il proprietario della spedizione. Già a gennaio erano state sequestrate altre due tonnellate di “neve” in un carico di asparagi destinate sempre al mercato europeo. L’Europa, dunque, e gli Usa, continuano ad essere i grandi mercati di distribuzione della cocaina. In Italia, anche se in questi primi mesi del 2017 si è registrato l’arrivo di ingenti quantitativi di derivati della cannabis, in particolare di marijuana (il sequestro, solo a febbraio di oltre 14 ton, record assoluto, ne sono la conferma), i circa 900kg di cocaina già intercettati dalle nostre forze di polizia, alla data del 15 marzo scorso, sono la conferma di come questa droga abbia sempre molti “clienti” e di come la ‘ndrangheta sia sempre la “padrona” del mercato, non solo nazionale (oltre 400kg sequestrati nel porto di Gioia Tauro, notoriamente sotto il controllo della mafia calabrese).
In Emilia Romagna i sequestri complessivi di cocaina dei primi due mesi, stando ai dati (provvisori) della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, sono stati di circa 11kg con Parma in testa (2,7kg) seguita da Forli/Cesena (2,100kg), Bologna (1,500kg) e Modena (1,5kg). La lotta allo spaccio è sistematica come emerge dai fatti della cronaca quotidiana.
È di queste ultime ore l’arresto,a Brindisi, di un ventunenne al quale sono stati sequestrate diverse dosi di cocaina, di marijuana e di un respiratore trasformato in un “bong” per fumare l’erba. Stessa sorte per due tunisini che, a Firenze, fuori del circolo “Vie Nuove”, erano intenti a piazzare cocaina ed eroina. È servito a poco anche l’espediente di uno spacciatore albanese (arrestato a Roma dalla polizia) di nascondere cocaina in bustine impregnate di una sostanza balsamica (mentolo) per eludere eventuali controlli di cani antidroga. Nel Lazio, dopo Roma che ha annotato il sequestro di ben 51,5kg di cocaina nei primi due mesi dell’anno, la sorpresa viene da Viterbo con 5,900kg intercettati e da Frosinone con circa 2kg (Latina e Rieti, rispettivamente, con150 e 120 grammi di polvere bianca).
Si “tira” sempre anche in Lombardia dove polizia e carabinieri hanno tolto dal mercato oltre 63kg di cocaina di cui 38kg a Como, una decina di chilogrammi a Milano, oltre 7kg a Brescia, 4kg a Bergamo, oltre 2kg in Monza/Brianza, 2,7kg a Varese e pochi grammi sia a Lodi che a Pavia. Bilancio “striminzito” quello dell’azione antidroga siciliana in questo scorcio di 2017 con una cinquantina di grammi di cocaina,rispettivamente, a Palermo, Caltanisetta e Siracusa, poco più di cento grammi a Trapani mentre più consistenti sono stati i sequestri a Messina (5,700kg) e a Catania (2,300kg). Il Molise e la Basilicata sono le due regioni italiane con i valori più bassi nei sequestri di cocaina, rispettivamente con 21 e 42 grammi. La produzione mondiale di cocaina, peraltro, non accenna a diminuire nonostante le tanto pubblicizzate campagne di eradicazione delle coltivazioni illecite in Colombia, Perù e Bolivia degli ultimi anni.
In Colombia, oltretutto, nonostante la smobilitazione in atto della guerriglia delle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) che, notoriamente hanno vigilato sulle colture illecite di coca e papavero da oppio trafficando con cocaina ed eroina, è ulteriormente aumentata nel 2016 l’estensione di tali coltivazioni. Arduo il compito per Oscar Trujllo Naranjo, esperto e valido ex ufficiale generale della Polizia Nazionale, nominato nei giorni scorsi vice presidente della Colombia, di contrastare il narcotraffico come una delle sue priorità.
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