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Tortura

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di-cesare_torturaLa condanna non è più unanime. Dopo  l’11 settembre i nuovi apologeti della  tortura hanno trovato nella “guerra  al terrore” il motivo per giustificare una  pratica mai dismessa che, negli ultimi anni,  sembra dilagare ovunque, nelle  democrazie non meno che nei regimi  dittatoriali. Ma il “no” opposto  dall’indignazione non basta più a difendere  la dignità umana offesa. In pagine intense,  scritte con il suo stile chiaro e incisivo,  Di Cesare offre un quadro critico  complessivo della tortura. Ne indica  il nesso stretto con il potere, ne mostra  la presenza anche nella democrazia.
Come lottare contro la tortura, se a  delinquere è lo Stato? Filosofi , scrittori,  drammaturghi, registi, poeti vengono  interpellati per delineare un’inedita  «fenomenologia della tortura» che mira  a cogliere la peculiarità di una violenza  estrema, sistematica e metodica, dove  il carnefice calcola e misura il dolore  per scongiurare che la vittima muoia e per  esercitare ancora il suo potere sovrano.
La tortura è, per la vittima, la propria morte  esperita in vita.  Da Guantánamo ad Abu Ghraib, dal G8  di Genova agli anni di piombo, da Giulio Regeni a tutti quei casi che hanno  recentemente allarmato l’opinione  pubblica, la tortura viene esercitata in  modo sempre più sofisticato per poter  essere negata; incombe ovunque un  inerme si trovi nelle mani del più forte:  nelle carceri, nei reparti psichiatrici, nei  campi per gli stranieri, negli ospizi, nei  centri per disabili, negli istituti per minori.  E l’assenza di un reato la favorisce.

Il libro verrà presentato giovedì 15 dicembre, alle ore 11,30, presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati (via Uffici del Vicario 21) – Roma.

Per partecipare alla presentazione, è necessario accreditarsi entro due giorni dalla data, scrivendo a questa mail:
elena.cassarotto@bollatiboringhieri.it
Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca

Tortura
Donatella Di Cesare
Bollati e Boringhieri, Torino 2016
Pagg. 217, € 11,00

 

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