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A Napoli in manette spacciatori e pusher

Di Aldo Cimmino il . Campania, Dai territori

Nel giro di una settimana
sono circa tre le operazioni antidroga, a Napoli e provincia, eseguite
dalla polizia. Un primo blitz risale al 21 gennaio nella più grande
piazza di spaccio del sud Italia. A Torre Annunziata sono state eseguite
circa 25 ordinanze di custodia cautelare contro esponenti ed affiliati
del clan Gionta. La stessa cosca era già stata interessata, lo scorso
novembre, da un blitz con 76 arresti; operazione, condotta dal vicequestore
Attilio Nappi, contro la gestione di cinque “piazze” dalle quali
il cartello criminale dei Gionta si assicurava incassi per 170 mila
euro al giorno. Le nuove indagini, del 21 gennaio scorso, condotte dallo
stesso Attilio Nappi, hanno raccontato uno scenario analogamente inquietante.
Il cosiddetto “Quadrilatero delle carceri” che, gli investigatori
non hanno esitato a definirlo “drive-in” dello spaccio, è zona
di auto in sosta per ore che acquistano dozzine di dosi di qualunque
tipo.

Dalle indagini è infatti emerso che quella di Torre Annunziata
è una delle più fiorenti “piazze” aperta a qualunque tipo di sostanze
stupefacenti; un mercato di mille clienti al giorno con incassi quotidiani
di 50 mila euro. Il giudice delle indagini preliminari Nicola Russo,
lo stesso che ha disposto il blitz con i 25 arresti, ha sottolineato
come non venga eseguita un’ordinanza esecutiva che da anni impone
lo sgombero del “Quadrilatero delle carceri” che a Torre Annunziata
rappresenta la roccaforte del potere camorristico dei Gionta. Un altro
fortino della droga sorge a Scampia. Un palazzo inespugnabile in Viale
della Resistenza, lotto P, isolato 4. La polizia, guidata dal vicequestore
Michele Spina, è dovuta intervenire attrezzata con piede di porco e
con fiamma ossidrica per abbattere i cancelli saldati e le fortificazioni
che, abusivamente, proteggevano il deposito di droga.  Questa volta
il mercato colpito è quello degli “Scissionisti” del clan Amato-Pagano.
L’operazione di bonifica, conclusa lo scorso giovedì 29 gennaio,
ha portato anche all’arresto di tre spacciatori e alla scoperta di
una torre di guardia “verde” nei pressi dell’isolato 4; un grosso
albero che permetteva alle vedette di lanciare in largo anticipo l’allarme
in caso di arrivo della polizia. Le forze dell’ordine sono dovute
intervenire nuovamente, a distanza di due giorni dal blitz del 29 gennaio,
per rimuovere paletti, cancelli e altre protezioni che erano stati edificati
nel corso di una notte dagli stessi spacciatori.

Le forze dell’ordine
hanno anche rinvenuto un centinaio di dosi tra eroina e cocaina, nascoste
nel vano di un ascensore. Il vicequestore Spina, che ha condotto anche
questa seconda operazione, ha disposto un servizio notturno saltuario
di vigilanza nel lotto P, per evitare che venga ripristinato quanto
la polizia ha rimosso per ben due volte. Nello stesso giorno, le forze
dell’ordine sono intervenute sulle piazze della periferia orientale
della città, nel quartiere di Ponticelli. Gli uomini del locale commissariato,
agli ordini del dirigente Luciano Nigro, hanno tratto in arresto tre
pusher tra i quali Giuseppe Ranaulo di 31 anni che, secondo gli inquirenti,
sarebbe imparentato con i Sarno, clan di Ponticelli. Un chilo di hashish
e decine di bustine di cellophane sono state rinvenute nell’abitazione,
in Via Bronzi di Riace, dove i tre sono stati arrestati. Quello della
droga rappresenta uno dei settori nevralgici della economia criminale.
Ad evidenziarlo, oltre alle operazioni concluse dalla polizia e forze
dell’ordine, è anche l’ultimo rapporto Eurispes che ha analizzato
il periodo tra il 2004 ed il 2008. Oltre a indicare Napoli come città
principale dei reati di mafia, secondo l’istituto di statistica il
bilancio della “Mafie Spa”, nel solo 2008, si è chiuso con un fatturato
di circa 130 miliardi di euro. La principale fonte di guadagni, secondo
il rapporto Eurispes, resta quello del traffico di droga che segna entrate
per circa 59 miliardi di euro.

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