Torino, 2 dicembre: minori e social
Minori e Social, il Far West di regole e contenuti – con Gianfranco Todesco, commissario capo del nucleo Investigazioni Scientifiche e Tecnologiche della Polizia Locale di Torino.
A dicembre e gennaio il Gruppo Abele promuove una serie di incontri dedicati alle famiglie sull’educazione all’uso delle nuove tecnologie.
I ragazzi sono oggi completamente immersi nelle tecnologie, hanno una mano sul mouse e davanti agli occhi lo schermo di un pc, con l’altra mano scrivono messaggi sullo smartphone, un auricolare porta ad un orecchio la musica e con l’altro orecchio ascoltano la Tv sintonizzata sul canale preferito. È così che i nostri ragazzi e ragazze si muovono nei meandri della più moderna tecnologia, dando vita ad una generazione “multitasking”. Conducono una vita che non potrebbe essere pensata né vissuta senza quegli strumenti che permeano tutti gli aspetti più importanti della loro vita, dallo studio al divertimento, dalle necessità comunicative al bisogno di socializzazione.
Secondo l’Indagine Eurispes, Telefono Azzurro il 26,3% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni guarda la Tv fino ad un’ora al giorno, il 41,2% da una a due ore al giorno, ben il 21,7% dalle due alle quattro ore e il 6,6% oltre le quattro ore; solo il 4% non la guarda mai. Sono pochissimi coloro i quali non trascorrono neanche cinque minuti al giorno davanti ad un pc (5,9%), mentre il 27,1% dei ragazzi lo fa fino ad un’ora al giorno, il 33,5% da una a due ore, il 20% da 2 a 4 ore e il 13% dalle 4 ore in su.
Cosa dobbiamo sapere come genitori per aiutarli? Che esempio diamo loro nell’uso di questi strumenti? Quali regole?
Gianfranco Todesco, commissario capo del nucleo Investigazioni scientifiche e tecnologiche della Polizia Locale di Torino, che ci accompagnerà nella riflessione sostiene che alla domanda che più frequentemente gli viene posta: “Esistono programmi che dobbiamo “installare” per proteggere i nostri figli?” – risponde: “Questi programmi si chiamano vicinanza, ascolto, presenza. Essere fisicamente in dialogo e relazione profonda con loro. Non esistono sistemi tecnologici per tutelarli. Nelle relazioni famigliari l’inibizione non è la soluzione, ma la vicinanza e la condivisione”.
La riflessione continuerà il 16 dicembre con i gruppi di narrazione gestiti dal Gruppo Pedagogia dei genitori del Gruppo Abele sul tema: Come educare i nostri figli nativi digitali? Alla ricerca di proposte creative.
Ed il 20 gennaio con il gruppo di formazione Adolescenti Social o isolati? Essere genitori ai tempi dei social network condotto da Alberto Rossetti, psicologo.
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