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Atti vandalici su un bene confiscato a Sessa Aurunca

Di Pietro Nardiello il . Dai territori

Ci risiamo, sembra di essere alle solite per la terra di camorra,
quell’agro aversano non più felix e ingrassato da scorie tossiche,
killer spietati e colletti bianchi che diventano veri e propri uomini
cerniera facilitando la penetrazione del virus camorristico in quella
parte dello Stato che non vuole dotarsi di sani anticorpi.
Proprio mentre una parte sana dello Stato dà la caccia, finalmente
riuscendolo ad arrestare, a Giuseppe Setola, uno dei killer più
spietati dell’ area stragista del clan dei casalesi, qualche ora prima
si registrano degli atti vadalici, gli ennesimi, su un bene confiscato
questa volta a Sessa Aurunca.

Cinquemila euro di danni dopo una prima ed approssimativa stima.
Sessa Aurunca, località Maiano, durante la notte tra il dodici ed il
tredici gennaio, mentre nel  cielo di Terra di Lavoro riflette il blu
dei lampeggianti delle auto che danno la caccia a Setola che è riuscito
a scappare anche dal covo di Trentola Ducenta, ignoti fanno irruzione
nella proprietà sottratta al clan Moccia e che il Comune, dopo aver
ricevuto il finanziamento per la ristrutturazione da parte della
Regione Campania, ha consegnato al Consorzio di Cooperative Sociali
“Icaro” solamente due settimane prima affinché ne realizzasse una
comunità per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, a pochi
passi dal “giardino della memoria”, un terreno alberato per ricordare
le vittime innocenti di camorra.
 Sono dei vandali, dei delinquenti
che iniziano a ditruggere l’impianto elettrico, gli infissi, le
saracinesche e le porte nonostante ci fosse in loco un servizio di
vigilanza privata.
L’ennesima azione intimidatoria con la quale
si vuole impedire il riuso sociale dei beni confiscati nella provincia
di Caserta, la quarta in Italia nella classifica nazionale  per la
totalità del patrimonio sottratto alla criminalità organizzata.
Un
clima intimidatorio per la popolazione che vuole proseguire un cammino
di riscatto e che invece, avvolta nel silenzio, deve fare
quotidianamente i conti con una criminalità altrettanto violenta e che
continua a controllare il territorio nonostante la presenza militare
dello Stato.

Una manifestazione di solidarietà è stata
organizzata per venerdì prossimo, 23 gennaio, alle ore 15.00, proprio
dinanzi al bene vandalizzato, dal coordinamento caasertano
dell’Associazione “Libera”, dal Comitato “Don Peppe Diana” e
dall’Assovoce, l’Associazione di Volontariato Casertano, affinché i
beni confiscati siano sempre visti come occasioni di crescita e
sviluppo per quelle comunità che vogliono costruire percorsi
alternativi alla camorra.

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