Il sindaco indagato per corruzione violazione della legge elettorale e falso
Concluse le indagini preliminari del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Luigi Landolfi, per il cosiddetto “caso Bucciaglia” a carico del sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca (che è anche capogruppo di An al Consiglio provinciale), accusato tra l’altro di corruzione. Ricevuto l’avviso, Magliocca – assistito dall’avvocato Filippo Trofino – avrà venti giorni per far sentire le proprie ragioni con un nuovo interrogatorio o presentando memorie difensive; poi il pubblico ministero potrà chiedere o l’archiviazione delle accuse o il processo a carico del sindaco.
Giorgio Magliocca è indagato perché in concorso con il dipendente comunale Giuseppe Bucciaglia, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, in qualità di sindaco del Comune di Pignataro Maggiore riceveva dallo stesso Bucciaglia la somma di cinquemila Euro, dopo aver compiuto atti contrari ai doveri di ufficio consistiti nel consentire al dipendente comunale di occupare abusivamente l’alloggio di proprietà dello Iacp con attrezzatura per disabili sito alla via Rabin, alloggio fatto completare a spese del Comune mentre era giù occupato abusivamente da Giuseppe Bucciaglia. Fatti del marzo 2003. Come si ricorderà, quando si diffuse la notizia delle indagini Giorgio Magliocca fece sapere a mezzo stampa di essere convinto della immediata archiviazione del “caso”. Da allora, però, dopo un drammatico confronto con Giuseppe Bucciaglia e altre denunce del dipendente comunale, all’originaria accusa di corruzione si sono aggiunti altri tre siluri all’indirizzo del sindaco. E così il pubblico ministero ha contestato a Magliocca pure due casi di violazione della legge elettorale e il reato di falso. Con riferimento al maggio 2005, Magliocca è indagato perché in qualità di candidato alla carica di consigliere provinciale, per ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale del dipendente comunale, prometteva allo stesso Giuseppe Bucciaglia utilità consistita nel consentirgli di continuare ad occupare abusivamente l’alloggio dell’Iacp. Relativamente al maggio del 2006, Giorgio Magliocca è indagato perché in qualità di candidato alla carica di sindaco di Pignataro Maggiore, per ottenere a proprio ed altrui vantaggio il voto elettorale di Giuseppe Bucciaglia alla sua lista, prometteva al dipendente comunale utilità consistita nel consentirgli di continuare ad occupare abusivamente l’alloggio di proprietà dell’Iacp. Il riferimento ad un vantaggio “altrui” potrebbe riguardare la preferenza che Giuseppe Bucciaglia espresse – dice il dipendente comunale nella sua denuncia – a favore di uno dei candidati della lista del centrodestra, “Alleanza civica per le libertà”, Pietro Ricciardi (che non fu eletto). Va detto che in nessun modo Pietro Ricciardi – recentemente nominato da Magliocca nel consiglio d’amministrazione dell’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti, “Patrimonio Pignataro srl” – risulta coinvolto nell’inchiesta per il “caso Bucciglia”. Il dipendente comunale denunciante, infatti, ha dichiarato al magistrato che ogni responsabilità è da attribuire all’attuale sindaco e che Pietro Ricciardi (molto conosciuto perché è editore e direttore editoriale della testata giornalistica online www.comunedipignataro.it) era all’oscuro della promessa elettorale. Secondo quanto è stato possibile apprendere, Giuseppe Bucciaglia avrebbe consegnato al pubblico ministero una fotografia con la scheda votata e recante la scritta con la preferenza “Ricciardi”. Poi c’è l’accusa di falso, per fatti del 22 maggio 2006. Magliocca è indagato per aver firmato un mandato ad litem a margine del ricorso nella forma di motivi aggiunti nell’interesse di Giuseppe Bucciaglia, contraffatto in ogni sua parte, depositato al Tribunale amministrativo regionale della Campania di Napoli. Gli accertamenti su quest’ultima vicenda sono stati fatti il 18 dicembre 2007. Anche Giuseppe Bucciaglia attende le decisioni del pubblico ministero – richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio – sia quale denunciante sia perché è a sua volta indagato. Il dipendente comunale – assistito dall’avvocato Pietro Romano – è indagato perché in concorso con Giorgio Magliocca, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi consegnava a Giorgio Magliocca quale sindaco di Pignataro Maggiore la somma di cinquemila Euro dopo che questi aveva compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio consistiti nel consentire allo stesso Giuseppe Bucciaglia di occupare abusivamente l’alloggio di proprietà dello Iacp con attrezzatura per disabili sito alla via Rabin, alloggio fatto completare a spese del Comune, mentre lo stesso era già occupato abusivamente da Bucciaglia.
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