Morte accidentale di un notaio svizzero
Daniele Borelli, avvocato e notaio ticinese, viene ritrovato morto nel suo appartamento a Lugano il 5 dicembre 2011. Da pochi giorni si era diffusa la notizia del suo coinvolgimento in Italia in un’inchiesta sul riciclaggio di denaro della ’Ndrangheta calabrese. L’inchiesta italiana sostiene che Borelli avrebbe creato in Svizzera una società offshore per permettere alla famiglia mafiosa Gallico di occultare la proprietà di alcuni terreni in Calabria a rischio sequestro da parte dello Stato italiano. Ma non solo: Borelli avrebbe prestato la propria consulenza anche alla famiglia mafiosa Valle Lampada, attiva in Lombardia nell’usura e nel gioco d’azzardo. Un fiume di beni immobili e di società, decine di milioni di soldi sporchi. Il documentario di Falò è andato in onda su LA 1, primo canale della tv svizzera il 12 maggio scorso: l’inchiesta di Maria Roselli e Marco Tagliabue risale la filiera criminale e mostra uno spaccato di sconcertante attualità: l’infiltrazione della mafia nell’imprenditoria e la scalata al mondo finanziario svizzero, tra complicità, cinismo, dubbi e morti sospette. Ospite in studio Nando Dalla Chiesa, sociologo, presidente onorario dell’Associazione Libera e responsabile dell’Osservatorio sulla Criminalità organizzata. Per domande e considerazioni è a disposizione il Forum di Falò: per e-mail all’indirizzo www.rsi.ch/falo e per SMS al numero 955 con parola chiave falo Fonte: Falò, RSI.LA1
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