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La Tela, osteria sociale in un bene confiscato

Gaia Baschirotto il . Lombardia

C’è un pezzo importante di storia vera del nostro Paese che è il risultato di diversi elementi e che vale la pena di raccontare.

Il protagonista è un bene confiscato che, unito all’esistenza di alcune leggi, all’applicazione delle stesse e alla forte volontà di più soggetti, cittadini, scuole, associazioni, amministratori, ha prodotto un simbolo concreto di speranza, di lavoro e di riscatto culturale.

Tutto (ri)comincia dal 5 Dicembre 2015. A Rescaldina, comune dell’alto milanese, è stato inaugurato il bene confiscato di via Provinciale Saronnese 31. Fino a qualche anno fa il locale era il ristorante/pizzeria RE IX, di proprietà di Giuseppe Antonio Medici, cugino di Salvatore Muscatello un affiliato della locale di Mariano Comense come risulta dall’operazione Crimine-Infinito del 2010. Molto spesso c’è curiosità nel voler sapere quali fossero le azioni criminali svolte all’interno dell’immobile che ne hanno causato la confisca, ma ancora più interessante e stimolante invece è capire quale sia il percorso che l’ha guidato alla nuova vita.

L’acquisizione del bene nel patrimonio comunale avviene durante la precedente amministrazione che, grazie alla legge regionale n. 9/2011, presentando il progetto “Tutto il gusto della legalità”, ha ricevuto un contributo per i lavori di ristrutturazione. Nonostante il progetto fosse già definito, nel 2014 le dichiarazioni del sindaco uscente indicavano che il bene sarebbe diventato “casa delle associazioni di Rescaldina” e non un luogo di ristorazione come descritto nel progetto. L’attuale amministrazione, insediatasi a maggio del 2014, ha voluto mettere ordine a questa contraddizione e, per dare davvero attuazione al progetto originario, ha indetto nel Luglio del 2015 un bando pubblico per l’assegnazione in comodato d’uso dell’immobile per un periodo massimo di sei anni.

Dal bando si evince quanto la nuova riapertura non debba essere solo un modo per “riempire un locale sequestrato” ma debba concretamente rispondere al significato più vero della legge 109/96 sul riutilizzo sociale, ossia restituire un bene alla collettività, favorire l’educazione alla legalità nelle scuole e nei giovani attraverso azioni concrete al fine di creare una cultura alternativa alle mafie.

Il bando è stato vinto da una cordata di associazioni della zona che, guidati dalla cooperativa sociale di tipo B Arcadia, hanno pian pianino, grazie anche a tanti volontari, rimesso a nuovo l’immobile e hanno così inaugurato La Tela – Osteria sociale del buon essere. I nuovi protagonisti insieme alla cooperativa Arcadia, che si è sempre occupata di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati con lavori di manutenzione del verde, sono: SLOW FOOD Legnano, il gruppo di acquisto solidale GASABILE che raccoglie 190 famiglie iscritte , l’associazione culturale La Libreria Che Non C’è di Legnano, ENAIP Lombardia con sede a Busto Arsizio, la cooperativa sociale Dire Fare Giocare ONLUS che promuove il gioco come strumento di socializzazione, IAL Lombardia con sede a Legnano e infine TEAM DOWN un’associazione che nasce e lavora a supporto delle famiglie con ragazzi con la sindrome di Down al fine di favorirne l’integrazione e sensibilizzare la cittadinanza su questa sindrome. Una “ratatouille” di energie positive del terzo settore e dell’associazionismo più vario.

Libera, che promuove il riutilizzo sociale dei beni confiscati, grazie all’apporto iniziale del referente regionale con alcuni suggerimenti per la stesura del bando di assegnazione e, successivamente, del presidio Giorgio Ambrosoli di Arese, ha proposto di dedicare le sale a delle vittime innocenti delle mafie. E così abbiamo tre sale: la prima, quella in cui si svolge principalmente l’attività di ristorazione, è dedicata ad Angelo Vassallo, la seconda, in cui possiamo trovare un angolo gioco-cucina per bambini, mini tavolini, giochi in scatola, dedicata a Barbara Rizzo, Giuseppe e Salvatore Asta, e infine l’ultima sarà dedicata a breve a Pietro Sanua, commerciante ambulante ucciso a Corsico nel 1995. Il valore delle targhe è quell’impegno in più che La Tela si assume: diventare luogo di memoria e di conoscenza. E’ importante sottolineare che le tre targhe sono state fatte dai ragazzi della scuola del centro salesiani di Arese. Un professore, in contatto con il presidio di Libera di Arese, voleva far conoscere l’associazione e le sue attività ai ragazzi, si è colto così l’occasione al balzo: incontrare i ragazzi, parlare di mafie e antimafia e affidare loro l’impegno di realizzare le targhe. Hanno fatto anche un passo in più, hanno regalato le donazioni ricevute durante una vendita di beneficenza dei loro lavori frutto dei laboratori di falegnameria e così La Tela ha potuto acquistare il videoproiettore.

Infine, viene più facile capire perché si è voluto chiamare questo luogo LA TELA – OSTERIA SOCIALE DEL BUON ESSERE. Rescaldina, oltre ad essere stata già dalla fine del 1800 sede del gruppo Bassetti, adesso ha un nuovo gioiellino che è il risultato di tanti fili che compongono una nuova e forte Tela sociale.

A quasi tre mesi dall’inaugurazione i gestori si definiscono soddisfatti di come stia funzionando il ristorante e le attività culturali . La risposta della gente è molto positiva, piace quello che si mangia e l’ambiente. Ancora più incoraggiante è sapere che anche dal punto di vista economico sono in linea con quello previsto dal business plan e questo permette la sostenibilità economica del progetto La Tela, soprattutto per chi ci lavora e percepisce ogni mese uno stipendio dignitoso.

Molte famiglie, e non solo, apprezzano che ci sia uno spazio a disposizione dei bambini ma anche uno scaffale pieno di giochi in scatola. Un lavoro eccellente è fatto anche dalla comunicazione che ha saputo presentare nel modo migliore il progetto e creare interesse intorno a La Tela. Infatti ci sono stati passaggi su molti canali televisivi e giornali sia a livello regionale che nazionale. E’ chiaro per Giovanni, responsabile del progetto per la cooperativa Arcadia che “chi è venuto a La Tela lo ha fatto per scelta, perché è venuto a conoscenza del progetto, della storia dell’ex RE9 e vuole condividere con noi la nuova vita del locale.” Parallelamente all’attività di ristorazione è partita anche la seconda metà del progetto, l’aggregazione e la promozione di eventi culturali. “Tutti i sabati c’è musica dal vivo, abbiamo già fatto due presentazioni di libri e altre sono in programma, un incontro tra Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo, e i ragazzi delle scuole medie e molto altro ancora bolle in pentola”.

Nei locali al primo piano, per il momento hanno trovato la loro sede Slow Food Legnano, l’associazione culturale Articolonove, il gruppo teatrale Spazio Aperto, un associazione di cicloamatori Scatenati, un’associazione di famiglie di Rescaldina, un’associazione di autoaiuto familiare, LUG Legnano (Linux Users Group) che hanno organizzato corsi gratuiti di WordPress e Linux e stanno elaborando un progetto di un Portale News per associazioni sociali e culturali.

A breve partirà un progetto di formazione creativa rivolto ai ragazzi delle scuole medie e uno rivolto ai bambini delle scuole materne.

Da qualche settimana si sta progettando un percorso sulla legalità e sulla responsabilità che prevede la partecipazione di Gherardo Colombo, associazioni dei commercianti, sindacati e Istituzioni con anche testimonianze.

Il 19 marzo sarà presente Giulio Cavalli per presentare il suo ultimo libro e per parlare della storia del ReIX. Lui è stato uno dei primi a parlare del ristorante confiscato.

Questa è la storia che possiamo raccontare fino ad oggi, molto altro è ancora da scrivere e i protagonisti possiamo essere tutti noi. La legge 109/1996 festeggia un buon compleanno e gode di ottima salute. Quello che dobbiamo capire, e sul quale c’è del lavoro ancora da fare, è che tutto diventa possibile grazie alla volontà di ognuno di noi e alla ricerca del meglio per la nostra società. Come dice il sindaco di Rescaldina,  Michele Cattaneo, da una scala da 1 a 10, “il destino di un bene confiscato, in assenza di un’apparato associativo importante e degli organi preposti all’accompagnamento, la volontà è importante 10” ma la volontà siamo ognuno di noi, allora avanti con il nostro impegno e auguri legge 109!

 

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