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Liberare l’informazione per combattere la mafia

Fonte: agenzie nazionali il . Progetti e iniziative

Roma, 17 dic. – (Adnkronos) – Divulgare in rete l’informazione nazionale e incrementare lo sviluppo di iniziative territoriali sono gli obiettivi della fondazione “Libera Informazione” per affrontare, prevenire e bloccare la mafia. A poco piu’ da un anno dalla nascita, la fondazione ha reso noti, alla sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, a Roma, i risultati ottenuti nel corso delle attivita’ presentando, inoltre, le prossime iniziative e i progetti in corso. “Libera Informazione”, nata nel settembre del 2007, si e’ sviluppata in iniziative territoriali rivolte agli operatori dell’informazione al fine di creare gruppi di lavoro focalizzati sulla questione della lotta alle mafie. In sinergia con il settore “Libera”, la fondazione ha svolto dei seminari per giornalisti, convegni pubblici, incontri nelle scuole e corsi di formazione per insegnanti. Sono stati organizzati 11 seminari nelle regioni a tradizionale densita’ mafiosa (Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania) e tre al Centro e al Nord (Umbria, Abruzzo ed Emilia Romagna). Ad ogni seminario hanno partecipato in media 30 persone, e, nel corso degli incontri, sono emerse le problematiche specifiche del “fare informazione” in zone caratterizzate da una forte presenza mafiosa. Sono state numerose anche le iniziative nei territori del Sud come ad esempio in Puglia, con la cooperativa sociale “Terre di Puglia-Libera Terra”, dove l’intento primario e’ stato di riutilizzare dei beni confiscati alla Sacra Corona Unita. A seguito delle esperienze siciliane e calabresi, il progetto “Terre di Puglia”, sostenuto anche dai finanziamenti del Monte dei Paschi di Siena, ha previsto la coltivazione di circa venti ettari di territorio e di circa trenta ettari di vigneto. (Adnkronos)

(Adnkronos) – “Siamo riusciti a trasformare -ha spiegato il responsabile internazionale dell’area di ‘Libera’, Antonio Dell’Olio- l’antimafia delle procure, che era fatta di repressione, e l’antimafia delle accademie, che era fatta di teorie, attraverso la legge 109 del ’96, in vino, in sottaceti, in sott’olio, in pasta e in tarallini, e questo secondo me e’ un segnale importante perche’ si aggrediscono le mafie in cio’ che hanno di piu’ caro, il portafogli, l’economia”. “L’aggressione ai patrimoni mafiosi e’ sicuramente oggi, insieme alla collaborazione dei pentiti, dei collaboratori di giustizia e all’affidamento delle attivita’ investigative, una delle chiavi vincenti – ha sottolineato Dell’Olio – per poter registrare qualche risultato positivo”. “Se le mafie agiscono -ha concluso Dell’Olio – per accrescere il proprio patrimonio, e per segnare il territorio controllandolo, l’uso sociale dei beni confiscati diventa un segnale molto importante per dire che con quel territorio e’ possibile liberare e riscattare quella popolazione”. (Vab/Ct/Adnkronos)

MAFIA: ‘LIBERA INFORMAZIONE’, IL BILANCIO DI UN ANNO DI ATTIVITA’ (Adnkronos)- Grazie all’incremento delle collaborazioni professionali, all’attivazione di iniziative territoriali e al consolidamento del ruolo di ‘opinion leader’ nel settore dell’informazione sulle mafie, la fondazione ha gia’ progettato degli obiettivi per il futuro. Far proseguire i seminari e integrare nuove tappe in territori ancora non raggiunti dalla fondazione, produrre supporti informatici contenenti inchieste e servizi giornalistici, costruire un archivio multimediale che tratti fenomeni mafiosi ma anche esperienze di impegno civile, e realizzare un network di radio locali per programmare e produrre format su tematiche antimafia, sono solo alcuni degli obiettivi che la fondazione cerchera’ di raggiungere. (Vab/Ct/Adnkronos)

LEGALITA’: LOTTA A MAFIE,IL BILANCIO DI ‘LIBERAINFORMAZIONE’ ROMA  (ANSA) – ROMA, 17 DIC – Un ciclo di formazione per gli > insegnanti   sulle tematiche dell’informazione, 11 seminari nelle regioni   meridionali a tradizionale  densità mafiosa e 3 seminari nelle regioni centrosettentrionali, un convegno sulla mancata distribuzione   dell’edizione regionale del La Repubblica a Catania, dibattiti,   manifestazioni di solidarietà. E’ questo il bilancio di un anno di   attività di Liberainformazione, l’ osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie dell’associazione Libera, presentato   oggi in una conferenza stampa a Roma. “La realizzazione dell’osservatorio – ha affermato Roberto Morrione, presidente di Liberainformazione – è nata dall’idea che l’informazione è un punto  strategico trasversale per la lotta alle mafie”. “La mafia è in tutta  Italia, anche nel nord – ha poi proseguito – nostro proposito è   ampliare la lotta nelle regioni settentrionali”. Tra le prospettive future dell’osservatorio, infatti la prosecuzione del ciclo di seminari e di formazione agli insegnanti nel nord d’Italia, oltre che   la realizzazione di supporti informatici contenenti inchieste e ricostruzioni storiche, di un archivio multimediale dei fenomeni   mafiosi e di un format su tematiche antimafia sulle radio locali, a partire da Libera Radio di Radio Città del Capo a Bologna. Tonio Dell’Olio, responsabile internazionale di Libera, ha infine ricordato   l’iniziativa “I sapori della legalità”, vale a dire la vendita di   prodotti delle terre confiscate alla mafia: “L’uso sociale di beni confiscati – ha spiegato – è un segnale importante per > acquisire la   consapevolezza che le aree agricole e le popolazioni vittime   dell’illegalità possono essere riscattate”.
 
Da Redattore Sociale:
una ”libera informazione” contro le mafie

L’Osservatorio sull’informazione di Libera compie un anno di vita: pressing sui media italiani e formazione nei territori dove è più forte la presenza della criminalità organizzata. Morrione: ”Opinione pubblica allineata”

 

ROMA – “Non può esserci un’azione della società civile contro le mafie senza arrivare all’opinione pubblica informandola”. Libera Informazione, l’Osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie di Libera, compie un anno di vita. Un anno fatto di seminari e progetti per combattere le mafie con carta e penna, ma anche attraverso il web e la radio. Taglio della torta questa mattina nelle sede della Fnsi a Roma alla presenza di Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e di Tonio Dell’Olio, di Libera. La candelina, però, resta accesa per continuare a far luce sulle realtà sommerse. ”Cercare di mantenere la luce accesa sul tema e di fare rete è uno degli obiettivi fondamentali” spiega Roberto Morrione, presidente di Libera Informazione, ma l’opinione pubblica resta il primo destinatario del lavoro della Fondazione. ”L’opinione pubblica dell’Italia meridionale – continua – è vittima, preda e se vogliamo allineata anche ad una subcultura mafiosa molto forte e radicata, mentre nel Centro-Nord è soprattutto indifferente, nel senso che non conosce e non afferra spesso la pericolosità dell’avanzata dei capitali mafiosi, che invece continuano a contaminare l’economia legale di cui sono ormai una parte integrante”.

L’impegno di Libera Informazione da novembre 2007 al febbraio 2008 non ha riguardato soltanto l’azione di pressing sui media italiani, ma ha portato alla organizzazione di undici seminari tra la Sicilia, la Calabria, la Basilicata, la Puglia e le Campagna nei quali s’è cercato di capire come fare informazione in territori caratterizzati da una forte presenza di mafie. Da Settembre 2008, i seminari di Libera Informazione hanno raggiunto anche tre regioni del Centro-Nord, quali l’Umbria, l’Abruzzo e l’Emilia Romagna, mentre sono in programma per il 2009 appuntamenti in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Lazio e Marche. “Il fatto che abbiamo realizzato undici seminari al Sud, ma anche altri tre nel Centro-Nord – spiega Morrione -, dimostra che le mafie ci sono anche lì, ma l’informazione non segue l’espandersi di questo fenomeno che si sposta impercettibilmente. Le mafie sono ormai in tutt’Italia, non c’è regione italiana che non sia coinvolta. Nel Centro-Nord lo sanno i magistrati di prima linea, lo sanno le forze investigative, non lo sanno o non lo vuole sapere l’opinione pubblica.”

Tra i progetti futuri, oltre a sostenere gli impegni portati avanti fino ad oggi, c’è la costituzione di un archivio multimediale sul fenomeno delle mafie e sull’impegno civile, la realizzazione di strumenti per l’informazione grazie anche alla collaborazione con Teche Rai, l’Istituto Luce e il Premio Ilaria Alpi. Per ultimo, ma non meno importante, la realizzazione di un network di radio locali, con proprie frequenze, ma presente anche sul web, per produrre programmi e format sulle tematiche dell’antimafia, così come fatto fino ad oggi con Libera Radio di Radio Città del Capo di Bologna. “Le mafie – conclude Morrione – sono molto più forti di prima. Il fatto che ci siano le operazioni di polizia positive che portino ad azioni anche importanti da un lato dimostra che esistono le risorse dello Stato che fanno il loro dovere fino in fondo, ma dimostrano anche un altro elemento, che le mafie sono molto più forti di prima”.

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