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Bilancio Carovana Antimafie a Trapani

Libera coord. Trapani il . Dai territori, Sicilia

Il 5 e il 6 dicembre la Carovana Antimafie ha fatto tappa in provincia di Trapani.

Il 5 in mattinata, al Centro di
accoglienza per richiedenti asilo politico di Salinagrande, alla
presenza di una folta rappresentanza di studenti di 5 Istituti
superiori (ITI “Leonardo da Vinci”, Professionale “Bufalino”, ITC
“Calvino”, Artistico, Alberghiero “V. Florio”) e della SMI “De Stefano”
si è svolto un sereno e ampio dibattito con la complicità di alcuni
ospiti che hanno raccontato le loro storie e gli studenti che si sono
dimostrati attenti e interessati. Prima di ascoltare le esperienze il
professor Salvatore Agueci, in nome dell’Associazione Libera, Arci,
Avviso pubblico, aveva spiegato le motivazioni della Carovana, il
programma della giornata con i relativi temi (disabilità, immigrazione
e lavoro a rischio) e i momenti vari. Il Dott. Gaspare Sieli,
responsabile della struttura e della Cooperativa Insieme, aveva
presentato gli ospiti (il 5 dicembre erano 295) e portato a conoscenza
le modalità con cui si cerca di dare risposte ai bisogni durante il
periodo di permanenza nella casa, in attesa che la commissione, fatta
l’audizione di ognuno, dia il responso positivo o negativo. La
mattinata si è conclusa con una partita di pallavolo tra un gruppo di
ospiti e uno degli studenti.

Nel pomeriggio in via Garibaldi, dalle
ore 16,30, si è dato vita a incontri sui tre temi previsti. I dibattiti
sull’immigrazione e sull’insicurezza del lavoro, svolti al palazzo
Riccio di Morana, sono stati coordinati da Tony Mira, caporedattore
dell’”Avvenire”. Si è notata, con amarezza, però, l’assenza totale dei
rappresentanti delle amministrazioni provinciale e comunale, come se i
temi riguardanti la “diversità” non facessero parte dei problemi della
città (solo due vice-prefetti erano presenti), ma quello triste è il
dover constatare la quasi totale assenza delle associazioni, sindacati
e organismi che hanno aderito al manifesto e si erano impegnati per la
riuscita della Giornata e per dare una risposta unitaria a tutte le
mafie, in qualsiasi aspetto esse si manifestano nella nostra città.
Anche la presenza dei cittadini è stata scarsa, nonostante fossero
stati coinvolti gli Artisti di strada e le majorette della Scuola media
“Nunzio Nasi”.

Gli studenti in mattinata avevano posto
la domanda in riferimento all’azione svolta dagli amministratori, ma
quali risposte sono venute? Se questo è l’esempio degli adulti, i
giovani hanno poco da sperare.

Diversa è stata
l’accoglienza della Carovana Antimafie negli altri comuni della
provincia: Castellammare del Golfo, Marsala e Castelvetrano. Lì abbiamo
visto il vero volto di queste città che si impegnano, che si vogliono riscattare, che hanno scelto da quale parte stare: dalla
parte dei diritti e non dei favori;  dalla parte della libertà e non
dell’oppressione, dalla parte del merito e non delle raccomandazioni;
dalla parte della diversità e non della disuguaglianza.

E’ stato
emozionante assistere a tanta partecipazione sia nella città da cui
partirono la mattina del 2 aprile Gino Calabrò ed altri per preparare
l’attentanto di Pizzolungo, sia a Castelvetrano,  città
passata agli onori della cronaca come la città di Matteo Messina
Denaro. E’ possibile cambiare pagina, è possibile riscattarsi.  
Dobbiamo però impegnarci tutti. Il nostro deve essere Impegno verso la
società tutta e, prima ancora, soprattutto verso la nostra coscienza di
cittadini che vivono il proprio tempo con speranza, senza
rassegnazione. «C’è un tempo per
tacere e un tempo per parla­re», il nostro è un tempo per par­lare.
Tempo della parola che si fa atto coerente e responsabile, nella presa
di coscienza che il problema della criminalità organizzata esiste in
tutto il mondo e la società civile, mediante percorsi di partecipazione
democratica e di educazione alla legalità, alla giustizia e alla
cittadinanza attiva, può indubbiamente contrastarlo.

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