“Il clan degli invisibili”, l’ultimo libro di Giovanni Tizian
San Michele, Calabria, metà anni Novanta. Nella piazza del paese, sei ragazzi giocano a pallone con una testa umana mozzata. Fedeli al destino che i padrini hanno scritto per loro crescendoli a pane e violenza. Saranno i boss della nuova ‘ndrangheta, quella che, in giacca e cravatta, traghetterà la “famiglia” dall’Aspromonte nel mercato globale.
Gigi “Carne di porco”, consulente finanziario a Milano. Ciccio “il Bianco”, proprietario terriero in Colombia. Giampaolo “Bulgari”, immobiliarista in Costa Azzurra. Francis “u Spice”, titolare di una catena internazionale di ristoranti. Simone “u Dutturi”, uomo politico. E Demetrio, “il Signorino”, rimasto in Calabria a muovere i fili dell’organizzazione.
Pur lontani, i sei compari sono indissolubilmente legati dal giuramento “d’onore” al clan De Pasquale, una cosca che si è trasformata in un comitato d’affari e gestisce i propri traffici con la spietata arroganza di chi si sente intoccabile, grazie alla connivenza o alla complicità di persone insospettabili, manager di spicco, e persino “servitori dello Stato”.
Poi, un giorno, accade qualcosa. In una Bologna divenuta preda, ancora inconsapevole, della criminalità organizzata, Libero e Luigi, due giornalisti che hanno fatto dell’impegno civile una ragione di vita, con le loro inchieste sulle infiltrazioni mafiose al Nord riescono a tracciare la mappa dell’impero De Pasquale e minacciano di strappare la maschera dal volto degli Invisibili…
Giovanni Tizian
Il clan degli invisibili
Mondadori, 2014
Pagg. 171, € 17,00
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