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31 ottobre 2014

di Marco Ronci il . Rassegne

Milano e Expo. La ‘Ndrangheta gestiva gli affari dal carcere. Neanche le sbarre fermano i clan. Dopo gli ultimi arresti di importanti esponenti dei clan Galati e Muschiatello, i carabinieri hanno reso noto un modus operandi che consentiva, anche a chi era dietro le sbarre, di gestire i futuri lavori dell’Expo. Si parla di due appalti da 450 mila euro, su cui avrebbe messo le mani la società Edilscavi, tra i cui soci ci sono Giuseppe Mangiavalori, cognato di Giuseppe Galati. Dopo il colloquio, avvenuto dai due nel carcere di Cosenza nel 2013, sono scattate le manette per altre 13 persone. Come evidenzia oggi il Fatto Quotidiano, i recenti arresti dimostrano sempre più non solo l’interesse dei clan per i lavori dell’Expo, ma portano anche in primo piano la presenza delle cosche sul territorio lombardo.

San Ferdinando, comune sciolto per mafia.  Dopo il recente arresto del primo cittadino Domenico Madafferi, il governo ha deciso di sciogliere il piccolo comune calabrese di San Ferdinando per associazione mafiosa. A darne notizia è il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta che al termine della seduta del Consiglio dei Ministri svoltasi giovedì sera, ha partecipato, a Palazzo Zuccari, a un convegno sulla corruzione. Le indagini dell’autorità antimafia avevano portato all’arresto non solo del sindaco, ma anche del suo vice e di un attivista del movimento 5 stelle.

Troppe scorte. E’ polemica sui costi della sicurezza. “ Ci sono troppi agenti impiegati a difendere chi non ne ha bisogno”, questo affermava il presidente del consiglio Matteo Renzi pochi mesi fa. Sono tante, ancora, le persone che usufruiscono di questo servizio e che, attualmente, non ne avrebbero bisogno. Impiegati in questo servizio ci sono polizia, carabinieri e guardia di finanza che, ogni giorno, scortano queste persone importanti lasciando così scoperte diverse zone di Roma. La polemica riportata oggi dal quotidiano il “Giorno”, spiega che “non si vuole mettere in discussione il livello di prestigio istituzionale dell’ex capo di Stato, ma in tempi di spending review come quelli di oggi, con più di 500 servizi di scorta presenti in Italia di cui soli 205 a Roma, sarebbe il caso di rivedere le vere necessità.

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