Il pentito Santino Di Matteo parla al Tg1
La procura di Caltanissetta ha predisposto l’acquisizione della copia dell’intervista al Tg1 al collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, trasmessa ieri sera, in cui annuncia che presto farà i nomi dei killer della strage di via d’Amelio.
“Anche se io lo so – dice il pentito – in questo momento non posso dire nulla”. Di Matteo è il padre del piccolo Giuseppe, strangolato e sciolto nell’acido su ordine di Cosa nostra come ritorsione nei confronti del collaboratore che stava rivelando i segreti delle cosche, in particolare quelli sulle stragi di Falcone e Borsellino.
Il pentito nell’ottobre 1993 aveva fatto cenni su via D’Amelio (“per ora sono stanco, ne parlerò in seguito”), ma poi subisce il sequestro del figlio e abbandona l’argomento. Solo dopo avere appreso della morte del bimbo, il collaboratore riprende a parlare indicando alcune circostanze relative alla preparazione dell’attentato coinvolgendo Pietro Aglieri e Carlo Greco, che sarebbero stati avvertiti da Giovanni Brusca. I magistrati erano convinti che Di Matteo avrebbe potuto dire ancora molto sulla strage e per questo lo avevano citato più volte nei processi, ma lui si era rifiutato di deporre.
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