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13 ottobre 2014

di Marco Ronci il . Rassegne

Trattativa Stato-Mafia. Il pentito Flamia e i contatti con i servizi segreti. Aiuti economici in cambio di informazioni. Questa sarebbe stata la promessa al pentito di cosa nostra Sergio Rosario Flamia da da parte di un agente segreto. Gli incontri tra i due uomini , secondo la magistratura di Palermo, avvenivano in carcere approfittando della visita dei parenti dell’ex “uomo d’onore”. Flamia, arrestato per la prima volta nel 2008 e successivamente nel 2013, ha confessato ai pm palermitani di aver avuto dei contatti con una persona che si è presentata come agente segreto, e di aver aiutato “Enzo” nell’interpretazione di intercettazioni, avvenute sempre in carcere, riguardanti squadre di calcio, in primis il Milan e Silvio Berlusconi. Le importanti dichiarazioni, riportate oggi dal Corriere della Sera, del pentito calabrese potrebbero aggiungere dei particolari al già complesso intreccio di rapporti tra Stato e Mafia, contenuto nel Protocollo Farfalla.

Le “cifre nere” della corruzione.  Il peso della corruzione in Italia è noto a tutti, ma non sempre ci si chiede come questo sia possibile. Denunciare un reato, un abuso, una violenza o anche semplicemente un furto non è sempre facile. Come ha spiegato Pier Camillo Davigo all’InsolvelzFest di Ferrara, le forze dell’ordine sono strutturate per affrontare i crimini “visibili”, ovvero quelli denunciati dai cittadini. L’omertà, la paura di future ritorsioni ampliano così il divario (la cifra nera) tra i reati denunciati e quelli che si preferisce tenere nascosti alle autorità, tenendo al sicuro il sistema criminale. Come scritto oggi dal Sole 24 Ore, questo sistema danneggia l’economia del paese e tutte quelle persone oneste che si sentono sempre meno protette.

Pompei e gli appalti. Sempre gli stessi nomi. Non bastano i crolli dovuti all’incuria e alla mancanza di fondi, la situazione a Pompei, descritta dal Corriere della Sera di oggi , sembra sempre di più paradossale: sempre le stesse imprese si presentano per aggiudicarsi gli appalti. L’alto ufficiale dei carabinieri Giovanni Nistri, nominato nel 2013 dal ministero per gestire la situazione d’ermergenza, ha reso nota una situazione oramai divenuta insostenibile. Tramite vie traverse, conoscenze nelle istituzioni o corruzione, sempre le stesse società riescono a concorrere nelle gare d’ appalto per i lavori nella città campana.  Le quattordici gare d’appalto che comprendono il restauro della “Casa del Criptoforo” e della “Casa dei Dioscuri”, compresa un’indagine per la “mitigazione del rischio idrogeologico” per un valore totale di 25 milioni di euro, rappresentano un cifra interessante per qualsiasi società, comprese quelle legate alla criminalità organizzata.

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