‘Ndrangheta in Liguria, processo “La Svolta”: 16 anni al boss
Il tribunale di Imperia si è pronunciato questa mattina sulle 36 persone imputate nel processo “La Svolta”, il primo in provincia per 416 bis dal 1992. Alla sbarra, fra gli altri, il boss Giuseppe Marcianò (condannato a 16 anni di carcere), oltre a Gaetano Scullino e Marco Prestileo, rispettivamente ex sindaco ed ex direttore generale del Comune di Ventimiglia (poi sciolto per mafia), entrambi accusati di concorso esterno: i due sono stati assolti «perché il fatto non costituisce reato». Dopo la lettura della sentenza, tensione in aula, con gli imputati che gridavano «vergogna!», i loro famigliari ad applaudire e il figlio di Marcianò che ha dato dei «vigliacchi» ai giudici. Il tribunale ha stabilito anche un risarcimento di 600mila euro per il Comune di Ventimiglia, uno di 400mila per quello di Bordighera e anche uno di 300mila per la Regione Liguria.
Giovanni Arena, pubblico ministero dell’Antimafia, aveva chiesto 24 anni di carcere per Giuseppe Marcianò e 22 anni e mezzo per Antonio Palamara, ritenuti capi della “locale” di ‘ndrangheta di Ventimiglia; identiche richieste per Giuseppe Gallotta, Vincenzo Marcianò e Maurizio Pellegrino. Invece, erano stati chiesti 6 anni di reclusione per Scullino e 7 per Prestileo. Il processo “La Svolta” è arrivato al verdetto poco meno di 10 mesi dopo la prima udienza, celebrata il 19 dicembre scorso; due mesi prima il rinvio a giudizio, arrivato al termine di ben 14 udienze preliminari. Invece, il blitz dei carabinieri da cui partì tutto risale al 3 dicembre 2012, quando Ventimiglia venne svegliata dall’arrivo di 200 militari e del rumore dell’elicottero atterrato nella piazza del Comune. Finirono in carcere in 15, tra presunti capi e affiliati alla ‘ndrangheta.
La sentenza ha «scritto un pezzo di storia anche se la strada è ancora lunga. Sono state riconosciute due associazioni di stampo mafioso: una che faceva capo a Ventimiglia e un’altra riconducibile a un gruppo di “autonomi” di Bordighera» ha detto il pubblico ministero distrettuale Giovanni Arena .
È «una sentenza importante per il ponente e per la Liguria tutta» scrivono in una nota i referenti liguri di “Libera” Stefano Busi e Maura Orengo che sottolineano come, tuttavia «è stato solo il livello criminale dell’organizzazione mafiosa».
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