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Sicurezza pubblica? In alto mare e in peggioramento

di Piero Innocenti il . Lombardia

L’analisi// Temo che l’insicurezza, quella reale e percepita, continuerà a caratterizzare non solo l’anno in corso ma anche il prossimo futuro. Tanto più se il Governo continuerà a non fornire le adeguate risorse umane e finanziarie alle due forze di polizia a competenza generale e cioè alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri. I “documenti di intenti” e i “protocolli” sulla sicurezza, che continuano ad essere firmati dalle prefetture con associazioni, enti privati ecc.., non servono a nulla se non a ricordare l’inutile esistenza di uffici periferici statali svuotati, da tempo, delle loro funzioni. Sulla inutilità, a livello di prevenzione generale di polizia, dei sistemi di sorveglianza e dei cosiddetti “mille occhi sulle città”(telecamere dislocate in punti urbani a rischio), abbiamo già espresso, in passato, il nostro punto di vista e non staremo a ripeterci se non per ricordare come solo con una presenza visibile e operosa sul territorio di “gente in uniforme” si può ottenere un’efficace prevenzione. Ho motivo di ritenere che un vero “brivido di paura” ( quel “Brr.. che paura!” ironicamente detto, alcuni giorni fa, dal presidente Renzi per dileggiare l’ANM che non aveva gradito l’annunciata riduzione delle ferie), lo proveranno davvero i vertici di governo se non si avrà il buon senso di rispettare i cittadini e tutti gli addetti alla sicurezza che continuano a prestare servizio nelle pessime condizioni ben note. Mentre si continua a praticare il generale “bla, bla, bla”, quotidiano, quello che colpisce di più quando si accenna alla sicurezza collettiva è il semplice dato statistico dei furti denunciati in Italia nei primi otto mesi del 2014: ben 996.430, ossia oltre il 60% sul totale di 1.719.319 delitti di ogni genere complessivamente denunciati alla magistratura ( si tratta di dati del Ministero dell’Interno, elaborati a settembre ma non ancora consolidati per i continui aggiornamenti che pervengono dagli uffici/comandi delle varie forze di polizia territoriali). Nel numero totale dei furti, quelli con destrezza ( i borseggi) sono stati 116.057 e quelli in abitazione, i più odiosi, ben 150.149, ossia 623 al giorno. Soltanto, si fa per dire, 12.225 i furti con strappo ( gli scippi). I “topi” di auto hanno fatto man bassa di 77.165 auto, non disdegnando i motocicli ( 24.058) e i ciclomotori (12.415).Le proiezioni indicano che il dato generale dei delitti,a fine anno, si attesterà intorno ai tre milioni ( il dato stabilizzato lo si avrà soltanto a metà del 2015), registrando, quindi, un incremento apprezzabile di delitti rispetto agli ultimi anni (2.621.019 nel 2010, 2.763.012 nel 2011, 2.760.319 nel 2012, 2.868.726 del 2013).

Un paese che vuole uscire dalla profonda crisi economica e sociale che sta attraversando, da qualche anno ormai, deve poter garantire soddisfacenti condizioni di sicurezza pubblica su tutto il territorio nazionale. E questo, purtroppo, non sta accadendo e si continua a trascurare, in modo imperdonabile, da troppo tempo, quella “gente in uniforme” che rappresenta l’ultimo fronte contro l’arroganza e la violenza della criminalità in generale.

Tornando ai dati, se gli omicidi volontari sono diminuiti negli ultimi anni e anche in quello corrente ( 269 nei primi otto mesi), rimane alto il numero dei casi classificati come  “tentati omicidi” (754) e quello degli omicidi colposi (950 di cui 602 da incidente stradale e 43 sul lavoro). Anche i 30 omicidi di tipo mafioso e i 5 tentati, rappresentano, a mio avviso, un brutto segnale. Litigiosità e voglia di risolvere le conflittualità, talvolta anche banali, si mantengono su livelli alti se si pensa ai 38.871 casi di lesioni dolose, agli 8.820 di percosse, ai 49.613 di minacce, ai 36.751 di ingiurie. Altro brutto capitolo riguarda le violenze sessuali che sono state 2.503 e di queste 217 in danno di minori di 14 anni. Naturalmente, lo ricordiamo, stiamo parlando di dati (provvisori e in aumento) di delitti denunciati di cui la polizia giudiziaria è venuta a conoscenza e che sono stati segnalati alla magistratura. Di tanti altri delitti che rappresentano la c.d. “cifra oscura” non si saprà mai nulla. Le rapine in strada (12.939), quelle nei negozi( 3.917) e quelle in  casa (2.019) rappresentano la porzione maggiore del totale (24.757) delle rapine commesse. Imponente il numero di truffe e frodi informatiche accertate (73.730), per lo più, da settori specialistici delle forze di polizia. Altro settore che rileva nel panorama criminale è quello delle estorsioni (4.539) e dell’usura (227), con la consapevolezza che si tratta, comunque, di piccoli numeri rispetto alla reale dimensione del fenomeno. L’ambiente naturale e urbano è stato violentato da ben 572 incendi boschivi dolosi, da 170.776 danneggiamenti ai quali, in 5.090 casi, sono seguiti incendi appiccati dall’uomo. Nell’azione di repressione sono stati segnalati 568 delitti di associazione a delinquere e 46 di stampo mafioso, dati che la dicono lunga sulla presenza di consorterie criminali, italiane e straniere, in tutto il paese.

L’azione di contrasto agli stupefacenti ha portato a 21.102 delitti di cui 13.292 per spaccio e 2.115 per traffico. Ancora su livelli bassi la repressione dello sfruttamento della prostituzione tenuto anche conto della notevole presenza nelle strade di donne “controllate” da squallidi personaggi: solo 1.014, infatti, i delitti perseguiti che includono anche 182 per pornografia minorile e 109 per detenzione di materiale pedopornografico.

Sono soltanto alcuni dati che, forse, possono aiutare i cittadini a comprendere meglio quale sia la reale situazione nel nostro paese stimolandoli, magari, a qualche considerazione nei confronti dei responsabili politici sempre presi da vicende ritenute prioritarie e poco attenti nell’assicurare ai cittadini adeguati standard di sicurezza.

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