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Napoli è seduta su una bomba biologica

Di Pietro Nardiello il . Campania

Le cronache giornalistiche
e le indagini della magistratura ci avevano raccontato o descritto,
fino ad ora, di una Campania Infelix o della Biufiful Cauntri limitata
alle zone dell’agro aversano, in provincia di Caserta o a quelle della
Terra dei Fuochi, nell’area del giuglianese, fino al triangolo della
morte compreso tra Nola e Marigliano.

A Napoli, si diceva , o meglio
si credeva, che tutto fosse circoscritto a quella “provincia cafona”
dove quella camorra che da alcuni anni fa  parlare di se, soprattutto
per il crescente numero di morti ammazzati, aveva contaminato un territorio
un tempo feritile e tra i migliori al mondo.

Anche quando scoppia lo “scandalo”
della discarica di Pianura, sequestrata dalla Procura della Repubblica
di Napoli perché sversatoio di rifiuti tossici, ma altre sostanze altamente
cancerogene sono state rinvenute nei giorni scorsi dai tecnici dell’Arpac
e dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri in un pozzo adiacente,
un po tutte le autorità competenti avevano escluso che, oltre all’emergenza
dei rifiuti in strada, anche la città di Napoli potesse essere coinvolta
nella mappatura delle discariche abusive. Addirittura quando l’Esecutivo
guidato da Silvio Berlusconi aveva individuato la cava di Chiaiano,
proprio nel cuore del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, 
come luogo idoneo per lo sverasatoio di settecentomila tonnellate, oltre
alle rassicurazioni del sottosegretario Guido Bertolaso, che da alcuni
mesi si avvale di carotaggi che confermano l’idoneità del sito, erano
giunte immediate rassicurazioni, proprio all’indomani della scelta,
anche dai dirigenti sanitari di tutti i nosocomi presenti nell’intera
zona ospedaliera della città. Il resto è cronaca di questi giorni,
nella cava di Chiaiano sono stati rinvenute diecimila tonnellate di
amianto. Ma la città Capoluogo sembra poggiare le proprie fondamente
non più sul tufo o su tunnel costruiti nel periodo bellico del secondo
conflitto mondiale del secolo scorso, ma su una vera e propria bomba
ecologica. Un’altra discarica abusiva di trecentomila metri quadri
è stata scoperta proprio questa mattina dalla Guardia di Finanza di
Napoli. Nell’area sono stati rinvenuti, proprio in mattinata, un milione
di metri cubi di rifiuti pericolosi tutti derivati, probabilmente, da
inerti da costruzione. L’area sottoposta a sequestro dagli uomini
delle fiamme gialle è ubicata ad una distanza di soli trecento metri
dall’ospedale Policlinico Nuovo in una zona soggetta a vincolo paesistico.
Bastava solamente che qualcuno si affacciasse dalle finestre dell’Ospedale
per poter notare l’attività clandestina.

Niente di tutto questo e la
mappa di discariche di rifiuti pericolosi nel centro abitato di Napoli
si allarga. Prima che discariche questo territorio avrebbe bisogno di
bonifiche ma a Silvio Berlusconi, che sembra aver completamente commissariato
la politica regionale, e ai rappresentanti del suo staff, il sottosegretario
Bertolaso ed il generale Giannini, tutto questo sembra non piacere. 

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