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Per una vera riforma della Giustizia

di redazione il . Lazio

Il 30 giugno scorso il governo ha esplicitato i punti fondamentali per una riforma dell’ordinamento giudiziario lanciando una consultazione che si chiuderà il 31 agosto: chi vuole partecipare può inviare proposte e suggerimenti al Governo mandando una mail all’indirizzo rivoluzione@governo.it. “Noi crediamo che non ci sia bisogno di nuove consultazioni per sapere cosa pensano i cittadini sulla corruzione: oltre mezzo milione di firmatari su Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione, chiede al governo di agire subito” – scrivono in una nota i promotori della campagna contro la corruzione. “Ecco perché abbiamo deciso di recapitare questa lettera a Matteo Renzi e al ministro Andrea Orlando all’indirizzo rivoluzione@governo.it – spiegano: per ricordare loro le priorità irrinunciabili di una reale riforma della giustizia. Punti sottoscritti da una mobilitazione che continua a crescere e che non smetterà di farsi sentire”.

In una lettera inviata al presidente del Consiglio (Qui la lettera integrale) gli animatori di “Riparte il futuro” portano all’attenzione del Governo le richieste sostenute da oltre 500 mila persone. Ecco cosa chiedono i cittadini che sostengono Riparte il futuro:


1) intervenire quanto prima sui meccanismi della prescrizione, che oggi nega di fatto il diritto alla giustizia, affinché si assicuri la certezza delle pene;
2) l’Italia deve adeguarsi alle convenzioni internazionali cui pure aderisce per contrastare finalmente i conflitti d’interesse dei funzionari pubblici e dei rappresentanti eletti dai cittadini;
3) intervenire sui “reati civetta” per togliere ai corruttori le loro armi: evasione fiscale, falso in bilancio, autoriciclaggio;
4) una Pubblica amministrazione trasparente, introducendo in Italia il Freedom of Information Act (www.foia4italy.it).
5) protezione efficace per chi denuncia la corruzione sul luogo di lavoro – whistleblower – esponendosi così a ritorsioni e minacce.

Tre ulteriori proposte sui temi della lotta alle mafie, sostenute da tempo da Libera, sono poi cruciali:
– l’inasprimento delle sanzioni per i reati di mafia (416 bis del codice penale) e di scambio elettorale politico-mafioso (416 ter del codice penale);
– il rafforzamento dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che va affidata alla presidenza del Consiglio dei ministri per garantire il pieno ed effettivo riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti ai clan;
– l’istituzione del 21 marzo di ogni anno come Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

www.riparteilfuturo.it

 

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