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Casalesi in possesso di 50 chili di tritolo
Preparativi per un possibile attentato

Di Stefano Fantino il . Campania, Dai territori

Dalle terre dei Casalesi arrivano
segnali inquietanti da non sottovalutare da parte dello Stato.

Il più significativo è rappresentato
da una indiscrezione che parla di cinquanta chili di tritolo, oramai
in possesso dell’ala stragista dei Casalesi. Esplosivo che il gruppo
facente riferimento al latitante Setola si sarebbe procurato da poco
e su cui il pm della Dda non hanno dubbi: è una voce attendibile.

Del resto il clan casertano
da tempo messo alle strette con arresti eccellenti e minato da pentimenti
interni aveva preso la via dello sfogo “stragista” per rimarcare
la propria vitalità. Anche il dottor Conso della Dda di Napoli aveva
ribadito, solo un paio di giorni fa, questa strategia che avalla la
preoccupazione per un attentato di grande portata e rilevanza.

Le forze dell’ordine tramite
un’attività d’intelligence stanno ora concretamente valutando chi potrebbero
essere gli obiettivi: quelli che sono stati immediatemente considerati
“obiettivi sensibili” hanno subito un rafforzamento della
sorverglianza. Nel mirino potrebbero essere o uffici di polizia e Carabinieri
nell’agro aversano o altrettanto probabilmente alcuni personaggi simbolo
che in questi mesi hanno già subito diverse minacce da parte dei clan.
Non è facile dimenticare l’istanza di recusazione che qualche mese
fa gli avvocati dei boss coinvolti nell’appello di Spartacus avevano
letto. Ivi comprese le accuse e minacce, tra gli altri,  al pm
Cantone, a Roberto Saviano e alla cronista Rosaria Capacchione. 

Questo piano terroristico sarebbe
dettato da una “extrema ratio” dopo i gravi colpi interni e la cattura
di tre killer fedeli al gruppo Setola attuale super ricercato: Alessandro
Cirillo, Giovanni Letizia e Oreste Spagnuolo. Quest’ultimo è divenuto
pentito dopo appena tre giorni dall’arresto, un’arma” preziosa
nelle mani della giustizia che ha avuto modo di raccontare  al
pool antimafia, il 7 ottobre scorso: «Setola mi ha parlato del fatto
che cercava di procurarsi un detonatore con telecomando. Non mi ha spiegato
cosa voleva farci, ma diceva che era un modo facile per uccidere». 

E nelle strade di Castelvolturno
e sul suo litorale i manifesti per una giornata anticamorra organizzata
da Sinistra democratica ieri nella cittadina domizia hanno subito deturpazioni,
quando non sono stati letteralmente stracciati. E gli slogan, “Facciamo
neri i camorristi” e “Saviano è amico mio”, cancellati
e trasformati in insulti allo scrittore sotto scorta e pesantamente
in pericolo dopo queste ultime rivelazioni confermate dagli ambienti
investigativi. E mentre il ministro dell’Interno Maroni conferma che
le centinaia di ragazzi dell’esercito rimarranno anche dopo la fine
dell’anno stranziati sul territorio, da Santa Maria Capua Vetere un
nuovo allarme dai risvolti prettamente burocratici.  I casalesi
sarebbero a rischio scarcerazione e svariati processi fermi a causa
dell’insufficienza d’organico al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
E’ l’allarme lanciato dalla giunta distrettuale di Napoli dell’Anm in
un incontro nel capoluogo a cui ha partecipato tra gli altri il presidente
nazionale Luca Palamara. Nel tribunale di S.Maria Capua Vetere sono
25 i magistrati gia’ trasferiti o in procinto di esserlo, senza che
siano stati sostituiti. Il vuoto di organico riguarderebbe anche la
procura. Decisamente un vuoto da colmare, in questa lotta dove lo Stato
deve dare il suo fondamentale contributo.

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