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La carovana in questi giorni in Campania – incrocia sulla via dell’ impegno e della partecipazione civile i “100 passi…verso il 21 marzo”

Di Alessandra Del Giudice il . Campania, Dai territori

Mercoledì
scorso, 29 ottobre, alla bottega dei sapori e dei saperi della legalità
in Via S. Lucia Geppino Fiorenza, Direttore del centro documentazione
anticamorra e Don Tonino Palmese, Referente regionale di Libera, hanno
presentato alla stampa le tappe della carovana antimafia in Campania
mentre nel pomeriggio nel Castello del Maschio Angioino hanno moderato
l’incontro di Libera con le associazioni campane per fare il punto
delle iniziative e dei progetti a cura di scuole, associazioni e comunità
civile campane in attesa della giornata della memoria e dell’impegno
in ricordo delle vittime delle mafie che si terrà a Napoli.

Tra il 29 ottobre
ed il 6 novembre la carovana di Libera ha già fatto tappa a Castelvolturno,
Napoli, Caserta, Casal di Principe, Aversa. Le tappe casertane sono
state l’occasione della presentazione di un progetto ambizioso. “Quella
della Cooperativa delle Terre di Don Peppe Diana -spiega Valerio Taglione,
Referente di Libera di Caserta- che nascerà sui terreni di Grazianise,
Cancello Arnone e Castelvolturno per la produzione della mozarella di
bufala. Nei prossimi giorni realizzeremo i sopralluoghi sui terreni
che abbiamo già individuato. Purtroppo a volte manca proprio il sostegno
delle istituzioni ed i procedimenti burocratici sono ancora lentissimi:
ci sono terreni confiscati ancora nelle mani dei clan ”

Ma se la camorra
casertana è fin troppo sotto i riflettori, ci sono luoghi dove la presenza
camorristica è più subdola ma non meno pervasiva. Come ci spiega Amleto
Frosi, di Libera Benevento impegnato nell’Associazione Antiraket della
sua Provincia: “La camorra è un problema culturale. Molti pensano
ancora che Benevento sia un’isola felice. Invece la terra di confine
tra Benevento e Caserta è il luogo di riciclo dei Casalesi. Se si pensa
che proprio in quel territorio sono stati investiti centinaia di milioni
di euro di fondi pubblici nella autostrada Caianiello- Benevento e non
si vuol parlare di camorra. Delle infiltrazioni e del riciclaggio della
camorra in questi appalti pubblici che pure ci sono. Se si pensa che
per legge l’informativa antimafia non viene chiesta se l’impresa
che concorre in appalto non ha più del 10% di partecipazione. Quindi
se abbiamo cinque ditte con il 9% di partecipazione in un appalto, possiamo
avere il 45% di partecipazione camorristica per legge. Dobbiamo capire
se vogliamo fare veramente antimafia o no”.

“Bisogna 
creare una sinergia tra cittadini, associazioni, scuola e forze dell’ordine
per comprendere i flussi della criminalità organizzata. – suggerisce
Raffaele Del Giudice, Presidente di Legambiente Campania- Cercheremo
sempre più di incontrare i quartieri di periferia che non sono raggiunti
dall’ informazione. I nostri circoli devono rappresentare il presidio
della legalità sui territori. Libera e Legambiente sono ormai a tutti
gli effetti un’unica cosa dal momento che stiamo costruendo insieme
negli stessi percorsi”.

Nel frattempo
sono già partiti i cento passi metaforici verso il 21 marzo, che saranno,
di fatto, molti di più. Il tema dell’educazione alla legalità e
l’appello alla partecipazione dei giovani è centrale.

“Tra le
tante iniziative scolastiche, ci sono due importanti progetti promossi
dal Consorzio SOLE della Provincia di Napoli in collaborazione con l’Assessorato
all’Istruzione -spiega Geppino Fiorenza -: “La scuola adotta una
vittima di mafia” alla seconda edizione, che l’anno scorso è
scaturito nel documentario “Scuole di Memoria” ed il nuovissimo
progetto “La scuola adotta un bene confiscato”. I percorsi realizzati
dagli insegnanti con il tutoraggio del gruppo napoletano di Libera mirano
a coinvolgere direttamente i ragazzi facendoli incontrare con il dramma
e l’impegno dei familiari delle vittime e rendendoli partecipi delle
dinamiche sociali del territorio di appartenenza. Si tratta di un modo
concreto per mettere in rete la scuola, l’associazionismo, le istituzioni
ed i familiari delle vittime. Gli elaborati che verranno prodotti dai
ragazzi nell’ambito dei progetti verranno esposti in una mostra allestita
per il 21 marzo”.

Dedicata ai
ragazzi delle scuole anche il progetto di Michele Langella dell’Associazione
“Peppino Impastato- I cento passi” che in questi giorni festeggia
con i compagni di Radio Onda Pazza- Giancarlo Siani l’attribuzione
di una sede fissa in un bene confiscato ad Ercolano, anche nuova sede
dell’osservatorio anticamorra del Prof. Amato Lamberti. “Seguendo
l’esempio di Peppino Impastato- spiega Michele- gireremo con un camioncino
per i comuni del napoletano incontrando i ragazzi delle scuole la mattina
e creeremo dei momenti di animazione nelle piazze il pomeriggio per
spiegare cos’è il 21 marzo. Le testimonianze raccolte verranno poi
trasmessi via radio”.

Le iniziative
de “i cento passi verso il 21 marzo” vedono come sempre il sostegno
ed il contributo dei familiari delle vittime delle mafie che hanno trasformato
il loro dolore in impegno.  “Il coordinamento dei familiari delle
vittime della camorra- afferma Lorenzo Clemente, responsabile del coordinamento-
si augura che la capacità e la forza dei parenti delle vittime abbia
sempre più peso e trasparenza nelle realtà in cui ognuno di noi si
muove. L’augurio è che l’esperienza che ognuno di noi ha vissuto
non si ripeta per qualcun altro”.

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