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Strategia “rifiuti zero”: no agli inceneritori

Di Nicola Pollina* il . Dai territori, Sicilia

Proprio quando in Sicilia il
governatore in qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti firma
l’autorizzazione alla realizzazione di quattro “termovalorizzatori”, alias inceneritori,
i referenti della Rete Nazionale per la gestione dei rifiuti promuovono la
“Strategia Rifiuti Zero” invitandone l’inventore, il prof. Paul Connett.

Come ha detto una delle referenti
provinciali per Trapani, Patrizia Lo Sciuto, solitamente non ci si preoccupa
della spazzatura che quotidianamente produciamo. Invece proprio i cosiddetti
rifiuti solidi urbani secondo Connett rappresentano una seria minaccia globale
per il futuro del pianeta ed anche per l’intelligenza media della popolazione oltre
che per la salute in generale.

Il Prof. Connett insegna biochimica all’Università St. Lawrence di Canton nello
stato di New York. Ha tenuto conferenze in più di novanta nazioni mettendo in
luce i pericoli sanitari derivanti dall’incenerimento dei rifiuti, e proponendo
di contro la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio con la “Strategia Rifiuti
Zero”.

Secondo
studi scientifici riportati da Connett g
li inceneritori produrrebbero ceneri
che sono un concentrato di anidride carbonica, gas acidi, metalli tossici
(piombo bario, cromo, ferro e silicio),
diossine e furani. Le diossine e i furani sono delle nanoparticelle che
hanno una massa così piccola tale da infiltrarsi nei polmoni e tramite il
sangue, superando la barriera ematoencefalica (che potregge il cervello da
“infiltrazioni” di sostanze tossiche, virus,ecc.), anche nel sistema nervoso
centrale.

Le diossine e le altre
nanoparticelle provocano danni irreversibili agli uomini. Il fegato non è in
grado di diluirli. Per le donne l’unica soluzione per lo smaltimento di 20-30
anni di assorbimento di tali sostanze può avvenire concependo un figlio.

Queste sostanze tossiche si
depositano infatti nei grassi che nel periodo di gestazione passano al feto.
Non a caso in Usa l’Istituto di Medicina raccomanda alle giovani ragazze, che
desiderano procreare, di non mangiare grassi molto tempo prima. Le diossine
interferiscono irrimediabilmente con lo sviluppo del cervello, e distruggono
almeno sei sistemi ormonali, come quelli dell’identità sessuale ormonale, gli
ormoni della tiroide, insulina e altri.

Le nanoparticelle provocano le
cosiddette nanopatologie che consistono in malformazioni fetali, tumori
infantili, malattie allergiche, infiammatorie e neurologiche.

Dulcis in fundo secondo l’attuale
normativa queste sostanze sono legali, poiché non rientrano nella misura delle
particelle regolate nell’emissione dell’inceneritore.

Secondo Connett una possibile
soluzione al problema potrebbe essere rappresentata dalla creatività degli
imprenditori che dovrebbero avere la lungimiranza di non produrre ciò che non è
riciclabile, compostabile o riutilizzabile evitando dunque di produrre meno
frazione residua (scarto rimanente a fine “vita” dei prodotti) possibile. A
valle le comunità dovrebbero responsabilizzarsi sulla gestione dei rifiuti
collaborando con la raccolta differenziata (carta, vetro, plastica, metalli,
umidi). Infine ci vorrebbe una buona leadership per amalgamare le due
posizioni. A quest’ultimo proposito le comunità hanno la responsabilità di
eleggere rappresentanti che non siano corrotti e “noiosi”. Infatti è assodato
il fatto che il livello d’inquinamento è direttamente proporzionale al livello
di corruzione, e invece inversamente proporzionale alla partecipazione
pubblica, e ad una buona legge che venga applicata e fatta rispettare.

*Quotidiano di Sicilia

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