Caltanissetta, confiscati beni per un milione di euro a Francesco Annaloro
La Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta sta eseguendo un decreto di confisca beni emesso dal Tribunale di Caltanissetta nei confronti di Francesco Annaloro, meglio conosciuto come “Ciccio”. Questi, 64enne di Riesi (CL), è ben noto alle cronache perché riconosciuto come personaggio di spicco di Cosa Nostra nella provincia nissena. Annaloro al momento sta scontando l’ergastolo per i reati di strage, omicidi e associazione mafiosa. “Ciccio”, dopo la morte del padre, il boss Luigi Annaloro, è riuscito ad arrivare ai vertici della cosca Di Cristina – cui l’attività degli Annaloro era strettamente collegata – alla morte della “Tigre”, il boss Giuseppe Di Cristina. Francesco Annaloro è stato, negli anni ’90, tra i protagonisti di quella guerra di mafia che si è combattuta sul territorio di Riesi. Proprio in quell’occasione Annaloro è stato responsabile dei sette omicidi, commessi tra il 1987 e il 1992, per cui si trova oggi in carcere. L’operazione della Dia è scaturita da un precedente e articolato lavoro volto alla ricostruzione storica del patrimonio immobiliare di Annaloro, patrimonio risultato sproporzionato rispetto alle capacità reddituali del boss. I beni confiscati, secondo gli accertamenti della Dia, risultano essere direttamente collegabili al periodo in cui “Ciccio” era attivo all’interno dell’organizzazione mafiosa, macchiandosi di quei reati per cui è stato condannato. Tra terreni, fabbricati e depositi bancari e postali, l’ammontare del patrimonio confiscato è di un milione e centomila euro.
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