Arresti Mose: contro la corruzione serve una terapia d’urto
“Ieri Expo, oggi il Mose, la corruzione ci ha impoverito e ci impoverisce ogni giorno: inquina i processi della politica e dell’economia e minaccia il prestigio e la credibilita’ delle istituzioni’. Non c’è piu’ tempo serve una terapia d’urto: Governo e Parlamento devono passare dalle buone intenzioni ai fatti. Subito nuovi reati, come l’autoriciclaggio e la reintroduzione del falso in bilancio, con sanzioni adeguate. Più poteri, più risorse e personale all’ Autorità anticorruzione, che deve innanzitutto prevenire i fenomeni illegali. Ma soprattutto uno stop immediato alla “tagliola” della prescrizione, che smetta di decorrere dal momento dell’esercito dell’azione penale (richiesta di rinvio a giudizio o di giudizio immediato, citazione diretta, presentazione per giudizio direttissimo…). La corruzione e’ l’incubatrice del potere della mafia e il suo avamposto. Ecco perche’ la si deve combattere su tutta la linea, perche’ in Italia la corruzione non e’ un problema ma e’ il problema”. In una nota Ufficio di presidenza di Libera rilancia le proposte per combattere la corruzione dopo le recenti vicende giudiziarie di Milano e Venezia. Auspichiamo che il governo e Parlamento sappiano farsi carico di questa responsabilità: Libera e Gruppo Abele, attraverso la campagna Riparte il futuro, lanciano una nuova petizione per chiedere una nuova legge completa ed efficace per combattere la corruzione: www.riparteilfuturo.it/maipiumose. Riparte il futuro continuerà a monitorare questo processo, assieme a quasi 520mila cittadini che vogliono un’Italia libera dalla corruzione.
*A cura di Libera
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