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XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno a Latina: I 100 passi nelle scuole del Lazio

di Tatiana Giannone* il . Lazio

Le mafie, da sempre, hanno sviluppato una loro pedagogia, con regole e obiettivi ben precisi; per questo motivo compito fondamentale degli educatori è quello di fornire una cultura che restituisca la memoria storica del Paese, che dia i giusti valori e che metta gli studenti e le studentesse davanti ad una finestra aperta verso il mondo. Per tutti questi motivi, Libera ha messo al centro della propria attività il lavoro con le scuole e con le università, facendo proprio il motto di don Milani “I care”, letteralmente: mi importa, mi interessa, ho a cuore. I 100 passi verso la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie sono un’occasione importante per attivare percorsi e riflessioni con studenti e studentesse di ogni ordine e grado, dalle scuole elementari fino alle facoltà universitarie.  Tutti i percorsi progettati e realizzati hanno al centro della riflessione il territorio e il contesto socio – culturale che circonda i ragazzi e le ragazze; conoscere i luoghi che si vivono quotidianamente e saper riconoscere i segni di una presenza mafiosa è il primo passo verso una maggiore consapevolezza e l’attivazione di un vero processo di cambiamento.

“Radici di memoria, frutti di impegno”, questo il titolo della XIX giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie; queste le parole che hanno accompagnato il lavoro del settore formazione di Libera in questi ultimi mesi.  Oltre 100 scuole nelle cinque province laziali, un percorso di formazione attivato per i volontari dei presidi territoriali e un’edizione di “Abitare i margini” dedicata ai docenti del centro Italia. I percorsi laboratoriali realizzati durante quest’anno scolastico hanno toccato diversi temi cari a Libera, senza mai lasciare da parte la memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie, nell’ottica di riscrivere la storia di un’Italia onesta che non si arrende. La scelta, il coraggio, la voglia e la forza del cambiamento sono stati concetti centrali anche per il percorso realizzato sul tema dell’informazione. Un percorso importante è stato realizzato all’istituto alberghiero, chimico e agrario di Latina “San Benedetto”, in collaborazione con Archivio Disarmo e Fondazione BNC: una ricerca qualitativa sulla percezione della sicurezza e della criminalità organizzata nella provincia di Latina. I risultati di questa ricerca sono stati il punto di partenza per un lavoro mirato con le due classi coinvolte, con l’obiettivo di provare a “smontare” l’immagine dei boss mafiosi che le fiction e gli sceneggiati costruiscono. Per il percorso “Informati per Informare”, in collaborazione con diverse testate giornalistiche laziali e nazionali, abbiamo deciso di mettere al centro il problema dell’edilizia scolastica e della sicurezza tra i banchi di scuola, chiedendo ai ragazzi e alle ragazze di improvvisarsi giornalisti e provare a raccontare il loro vissuto quotidiano.
Quattro storie sono state protagoniste del percorso: “Gli uomini passano. Le idee restano” : Lea Garofalo, Giuseppe Fava, Rita Atria e Roberto Antiochia; storie molto diverse tra loro che sono state raccolte da tutti gli studenti coinvolti con grande entusiasmo e con voglia di approfondimento, coniugando la memoria con l’impegno necessario nella vita quotidiana del nostro territorio. “Non sono vittime e nemmeno eroi, sono persone che hanno dato la propria vita per il nostro futuro. Grazie a questo possiamo creare un mondo migliore”, queste parole, frutto di un lavoro su Rita Atria fatto dalla IVCK dell’istituto alberghiero di Ceccano, racchiudono il significato profondo di tutto il nostro lavoro.

* a cura di Tatiana Giannone – Libera Formazione

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