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A Latina “Radici di memoria e frutti d’impegno”

di Elena Ganelli il . Lazio

Presentata la XIX giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Luigi Ciotti: Da tutta Italia a Latina per testimoniare impegno contro mafie e illegalita’

 “La Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie non è un evento ma un momento per ricordare tutte le vittime delle mafie e stringersi attorno ai loro familiari, lo strumento per trasformare il dolore in impegno concreto e scuotere le coscienze nella lotta contro la criminalità organizzata”. Don Luigi Ciotti ha presentato oggi nell’aula consiliare del Comune di Latina la manifestazione nazionale promossa ogni anno dall’associazione Libera la cui prossima edizione, il 22 marzo, si svolgerà proprio nel capoluogo pontino all’insegna dello slogano “Radici di memoria, frutti d’impegno”. Accanto a lui il presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori, il sindaco Giovanni Di Giorgi, il Prefetto Antonio D’Acunto, il referente pontino di Libera Fabrizio Marras. L’appuntamento, che gode del patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale, del Comune di Latina e dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, vedrà insieme centinaia di familiari delle vittime di mafia e sarà preceduto da oltre cento iniziative promosse sull’intero territorio nazionale e regionale, tra cui incontri nelle scuole, dibattiti e convegni.

“Abbiamo scelto Latina – ha spiegato don Ciotti – perché è una terra di straordinarie risorse ambientali, di grandi vocazioni agricole risultato delle fatiche di migliaia di migranti ma anche una terra segnata da una presenza sempre più preoccupante e diffusa della criminalità organizzata, in particolare camorra e ‘ndrangheta. Traffici illegali di rifiuti nell’area di Borgo Montello, abusivismo edilizio diffuso anche in aree di particolare pregio, investimenti della criminalità nell’edilizia e nel commercio con infiltrazioni nel tessuto economico e imprenditoriale, come rivelato dalle indagini della magistratura, mostrano quanto siano profonde le radici delle mafie in questo territorio”. Il presidente di Libera ha ribadito l’importanza dell’impegno concreto soprattutto nei territori di frontiera ricordando la morte del parroco di Borgo Montello, don Cesare Boschin, ucciso nel marzo 1995 all’interno della sua chiesa la cui morte resta avvolta nel mistero tanto da spingere lo stesso don Ciotti a chiedere una riapertura dell’inchiesta.

“Bisogna reagire – ha ricordato – perché il senso di responsabilità appartiene a ciascuno di noi e non basta commuoversi: il naufragio più grave non è quello dei barconi in mare dei quali peraltro non si parla più, ma quello delle nostre coscienze”.

La scelta di Latina come sede della manifestazione annuale, nata per ricordare tutte le vittime delle mafie e rinnovare l’impegno nella lotta alla criminalità proprio in nome di queste vittime, assume una valenza altamente simbolica: il territorio pontino infatti, ormai da anni un fertile terreno per gli investimenti e gli affari di diverse organizzazioni che sono riuscite a consolidare nel tempo la loro posizione: dal mercato immobiliare al commercio passando per i rifiuti i clan sembrano avere in mano una consistente parte delle leve dell’economia pontina.

. Un appuntamento, quello di Latina, preceduto da oltre 100 iniziative promosse su tutto il territorio nazionale e regionale, tra incontri nelle scuole, cineforum, dibattiti, convegni.   Uno di questi sarà la “Transumananza Latina” la manifestazione in bici, organizzata dai Tete de Bois, che partirà da Roma verso Latina nel nome della lotta alla mafia. Si partirà il 21 marzo alle ore 8 dal Colosseo. Il percorso si snoda lungo i circa 80 chilometri di distanza per ricordare le vittime della mafia e prevede alcune fermate – a cui ognuno potrà aggregarsi secondo le proprie forze e disponibilità – a Albano, Velletri e Cisterna di Latina. Il giorno dopo tutti i partecipanti insieme giungeranno a Latina per la giornata della memoria.

Il 22 marzo, dunque, i riflettori si accenderanno sulla manifestazione di Libera e su coloro che anche in una terra così complicata hanno scelto di impegnarsi nella lotta alla criminalità e per l’affermazione della legalità. Dal palco saranno letti come di consueto, i nomi delle oltre 900 vittime: non soltanto magistrati, esponenti politici e giornalisti ma appartenenti alle forze dell’ordine, sindacalisti, imprenditori, sacerdoti e semplici cittadini che hanno pagato con la vita per avere compiuto il proprio dovere con rigore e coerenza.

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