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Rassegna stampa 30 gennaio 2014

di redazione il . Rassegne

Confische ai boss. «Alcuni hanno ritenuto di poter disporre dei beni confiscati come “privati” su cui costruire i loro vitalizi. Non è normale che i tré quarti del patrimonio confiscati alla criminalità organizzata siano nelle mani di poche persone che li gestiscono spesso con discutibile efficienza e senza rispettare le disposizioni di legge».  L’accusa sulle colonne del quotidiano “La Repubblica” arriva dal “valzer” delle nomine, come scrive la giornalista Alessandra Ziniti, aperto da Giuseppe Caruso, il direttore dell`Agenzia nazionale dei beni confiscati. Il direttore, in questa delicata fase di gestione delle aziende confiscate ai boss, cerca di mettere ordine nel complesso iter che caratterizza il riutilizzo sociale. Sempre ieri, dopo il sequestro di beni all’imprenditore De Pierro (proprietario dei terreni su cui sorge la discarica di rifiuti di Borgo Montello) i dati della Guardia di Finanza, portati in conferenza stampa dal procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, sui “soldi” confiscati ai clan, in pochi giorni. Sempre su “La Repubblica” Carlo Bonini scrive “Il denaro sporco immesso nel nostro circuito finanziario ed economico – secondo quanto documentato dalla Guardia di Finanza – ha ab bondantemente superato nel 2013 il 10 per cento del Pii, ed è stimato in 170 miliardi di euro l`anno (75 dei quali sottratti al Fisco). Con margini di ricavo che oscillano trai 17,7 ei33,7miliardi di euro e con una divisione del mercato che, sempre su base annuale, vede in cima all`istogramma della redditività il narcotraffico (7,7 miliardi di euro), seguito dalle estorsioni (4,7 miliardi), lo sfruttamento della prostituzione (4,6 miliardi) e la contraffazione (4,5 miliardi). IllavorodellaFinanzahacon- di sottrarre a questa immensa torta 3 miliardi di euro (si tratta del valore dei beni sequestrati alla criminalità organizzata)”.

Cosa nostra. Su “Il Fatto Quotidiano” a pagina 10 l’analisi del pm Antonino Di Matteo, rilasciata ieri ai microfoni di Skytg24. “Riina in passato ha coordinato una serie di rapporti criminali – spiega il magistrato siciliano;  un esponente mafioso poi divenuto collaboratore,- Leonardo Messina, nel definirne il ruolo ne parlò come il coordinatore con la camorra, la Sacra corona unita e la ‘ndrangheta”. Questo per ribadire che gli ordini, le mezze frasi, gli ammiccamenti di Riina non devono essere sottovalutati”.

Camorra. Sulle colonne de “Il Mattino”  la cronaca del primo omicidio di camorra del 2014 a Napoli. “C’è la pista che porta al racket dietro l’omicidio di Antonio Emchelli, pluripregiudicato 46enne, è stato assassinato ieri mattina a Secondigliano pochi minuti dopo essere uscito dalla palestra che frequentava – scrive Giuseppe Grimaldi. “Si punta, ovviamente, sulla matrice camorristica  – si legge nell’articolo:  Errichelli […] potrebbe essere stato assassinato per avere «invaso» un territorio che appartieneormaìadun altra temibile cosca di camorra, quella dei cosiddetti «girati», gli affiliati al clan dellaVinella Grassi di Secondigliano.

Usura. Su l’Avvenire le parole del Papa su  «Quando una famiglia non ha damangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, no, quello non è cristiano, non è umano» – scrive il quotidiano dell Cei – lo ha detto Papa Francesco, nel corso dell’udienza generale di ieri, salutando le associazioni e le fondazioni impegnate contro l’usura. Pontefice ha sollevato «l’impegno delle istituzioni» per le vittime di questa «drammatica piaga» che «ferisce la dignità inviolabile della persona umana». .All’appuntamento di ieri hanno preso parte anche alcune decine di ex giocatori d’azzardo, molto spesso vittime degli strozzini.

 

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