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MOMArt: un abbraccio tra etica ed estetica

Fabio Dell Olio il . Dai territori, Puglia

A soli quattro giorni dall’inaugurazione della prima bottega “i sapori della legalità” in quel di Mesagne, ieri a Bari, presso la sala della Presidenza della Regione, alla presenza delle massime autorità regionali, del sindaco del comune di Adelfia, del commissario straordinario per i beni confiscati Dr. Antonio Maruccia, e di don Luigi Ciotti, si è tenuta la cerimonia ufficiale per la sottoscrizione del protocollo d’intesa per la realizzazione del MOMArt. Si tratta di un caso unico in Italia – come ha precisato l’Assessore regionale alla Trasparenza Guglielmo Minervini, – il primo caso di uso sociale di un bene sequestrato nel dicembre scorso al clan Palermiti nel corso di una operazione diretta dal pm barese Desirè Di Geronimo, prontamente confiscato e da oggi riconsegnato alla comunità perché possa essere utilizzato come “motore meridiano delle arti” e coinvolgere le risorse del territorio. Il sequestro e la confisca tempestiva della discoteca “Moma” rappresenta un “evento eccezionale” in un Paese che di solito attende dai 10 agli 11 anni per vedersi compiere questo lungo e accidentato percorso amministrativo. L’Assessore Minervini ha commentato con grande soddisfazione l’esito di questo procedimento aggiungendo che “Libera è espressione di una cittadinanza attiva che sta incalzando le istituzioni nella lotta alle illegalità”. Oltre a Libera, anche il Teatro Kismet Opera, che rappresenta un punto di sintesi tra produzione artistica di qualità e impegno civile, rileverà la gestione del Moma. Il direttore artistico del Kismet, Roberto Ricco, ha commentato la firma del protocollo affermando che “occorre fare trasparenza, aprire le porte di quella discoteca alle persone e svuotare i simulacri del consumismo”. Ricco inoltre auspica che il MOMArt diventi presto “un luogo di riferimento per la cittadinanza, un luogo che permetta ai giovani artisti di incontrare produttori e distributori, di esprimersi nella loro creatività e diventare una presenza stabile sul territorio”.

Dunque un’alleanza tra Libera e Teatro per sconfiggere le mafie sul terreno della cultura. Il pieno sostegno al progetto si apprende anche nelle parole del presidente della Regione Nichi Vendola: “Mi sento solo un commentatore in quanto la Regione Puglia ha il merito di aver accolto una suggestione e averla trasformata in un percorso istituzionale. Non è per noi una vanteria sottoscrivere questo protocollo, ma un dovere, il minimo indispensabile”. Poi Vendola ricorre alla filosofia arendtiana della “banalità del male” per spiegare come si sviluppa il male all’interno delle società, trovando una sponda nelle complicità, nei silenzi, convincendo sulla sua convenienza; invece il Governatore della Puglia sostiene con questa metafora efficace che “occorre desacralizzare il male, banalizzarlo, guardarlo in faccia”. Per questo Vendola si interroga provocatoriamente: “E se il male crea convenienza economica, il bene che fa?”. Ecco perché con questo atto “lo Stato sottrae una ricchezza ad un circuito drogato e lo restituisce ad un circuito virtuoso”. Il MOMArt è la dimostrazione – aggiunge Vendola – di come si può trasformare un luogo che puzzava di criminalità in un luogo che profumi di vita. Infine il Presidente invita tutti a “diffidare dall’antimafia degli eventi spettacolari”, e a rivalutare come emblema della lotta alla mafia il percorso quotidiano che la Pubblica amministrazione compie, garantendo ogni giorno la forma e la sostanza delle regole di legalità.

Anche il Presidente di Libera, don Luigi Ciotti, esprime gioia per questa vittoria dello Stato, per la forza del “noi che supera l’individualismo”, del bene che vince il male. E riconosce alla Regione e alla Magistratura il merito della volontà di aver investito seriamente in questo percorso di liberazione, di aver “messo le gambe a quell’idea vincente e averla trasformata in una nuova forma di partecipazione”.
Poi si chiede se “arte e cultura possano portare un contributo alla lotta alla sopraffazione e alle ingiustizie”.
La risposta – secondo don Ciotti – sta nella “sintesi tra etica ed estetica”, tra ciò che è giusto e buono, e ciò che è bello. Ancora una volta il Presidente di Libera chiede ai presenti di eliminare dal proprio vocabolario la dizione “educazione alla legalità” per sostituirla con la vera responsabilità. Il MOMArt è un forte segnale di avvicinamento della politica alle esigenze della cittadinanza, al suo sano sviluppo, alla sua responsabilizzazione. Dopo l’intenso percorso dei “centopassi” che ha portato alla meravigliosa partecipazione nel corso della Giornata della memoria e dell’impegno a Bari il 15 marzo scorso, la “primavera pugliese” che lo stesso Vendola aveva invocato in quella “rivoluzione gentile” all’inizio del suo mandato, continua. I segnali di cambiamento piovono copiosi e la rete dei cittadini attivi e responsabili si estende sempre di più. L’arca di pace che Libera aveva ideato per la Giornata della memoria ha imbarcato centinaia di volti, storie, incrociato porti e popoli, culture diverse. Si continua a navigare, come sempre, con grande fermezza, velocemente, ma senza mai perdere il contatto col mare, con la consapevolezza che l’antimafia non è una vocazione individuale, ma una chiamata collettiva, una sfida che si vince soltanto remando tutti insieme…e sulla stessa arca!

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