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Apocalittici o infiltrati

di Antonello Mangano il . Senza categoria

La filiera agricola, l`edilizia e le opere pubbliche, il ciclo dei rifiuti, la grande distribuzione alimentare. Sono i settori dove l`impresa mafiosa è sempre più invadente. In termini giornalistici, questa presenza viene generalmente definita un`infiltrazione.  Un termine non neutrale che rimanda a un problema esterno e che può essere raccontato in una versione minimalista (le infiltrazioni mafiose) e una apocalittica (la mafia controlla tutto). Ma sempre esterno rimane. La cultura wasp, negli Usa, rappresentava la criminalità organizzata come alien conspirancy per dire che è arrivata con gli immigrati: italiani, irlandesi, ebrei. C`è una parte di verità. Ma un qualunque film di Scorsese fa capire che non è così semplice. La società americana non era innocente ma era pronta ad accogliere al suo interno un organismo brutale ma a suo modo efficiente.  Va ricordato che un`impresa si definisce mafiosa in base a due criteri: uno soggettivo e l`altro oggettivo.

Nel primo caso l`azienda è riconducibile a un soggetto criminale. Nel secondo, usa il metodo mafioso, in particolare l`uso strumentale della violenza, effettiva o minacciata.  Un esempio concreto: perché un grande gruppo tedesco come DeSpar, almeno per un determinato periodo e secondo gli atti dei magistrati, ha affidato a una impresa mafiosa del trapanese i suoi punti vendita? Le risposte possibili sono tre. Non se ne sono accorti. Sono stati costretti. Oppure, in alternativa, il mafioso non si è presentato come tale ma da imprenditore fortemente concorrenziale. Un partner appetibile e credibile. Perché offre prezzi competitivi, non ha problemi sindacali e spesso vanta una liquidità che altri possono solo sognare.  Non è un caso che nella logistica le grandi aziende tra Milano e Piacenza hanno sempre minacciato di andare via al primo sciopero ma non hanno mai detto nulla sulla presenza straripante di camorra e `ndrangheta nelle cooperative in subappalto.  Sempre a Milano, vera capitale immorale, il padrone di uno tra i maggiori call center italiani ha chiamato i Bellocco per risolvere un problema interno, fino a ritrovarsi estromesso dall`azienda. Niente di nuovo. La mafia on demand ha distrutto Bardonecchia già negli anni `70. Nel primo comune del Nord sciolto per mafia, le imprese edili locali chiamavano mediatori mafiosi come caporali degli operai edili, per avere costi bassi e non vedere scioperi. Col risultato di consegnare il territorio ai clan.

L`impresa mafiosa è una forma estrema di azienda, ma non è estranea a questo sistema. Spesso è persino richiesta. Altrimenti sarebbe già sparita. Perché le denunce del pizzo partono da piccole aziende e mai da grandi imprese, che sarebbero infinitamente più tutelate? Il caso dei cantieri della Salerno – Reggio Calabria è esemplare. L`imprenditore catanese della piccola ditta che lavora a Scilla annota il numero di targa dell`uomo che è venuto a riscuotere, lo comunica ai carabinieri, scopre stupito che è intestato al boss, osserva gli arresti dell`intero clan che terrorizza il paese.  Il vertice della grande azienda romana, al contrario, finisce sul banco degli imputati perché il suo comportamento sfiora il favoreggiamento. Anche se non è stato dimostrato in Tribunale, viene da pensare a una cogestione, un modo di ‘portare avanti` senza problemi i cantieri in zone difficili. Una modalità di gestione aziendale, non il frutto di una imposizione.

Antonello Mangano, “Apocalittici o infiltrati. Ma cos`è l’impresa mafiosa?“, terrelibere.org, 05 dicembre 2013, http://www.terrelibere.org/4716-apocalittici-o-infiltrati-ma-cose-l-impresa-mafiosa

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