Chianese, confisca per 78 milioni
Da S.Maria Capua Vetere l’ordinanza contro il penalista
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Il cinquantasettene Cipriano
Chianese, avvocato e imprenditore nel settore dei rifiuti, non è
nuovo agli onori della cronaca. La sua presunta vicinanza al clan dei
Casalesi l’aveva già fatto arrestare nel 1993, mentre in precedenza,
nell’87 era stato coinvolto in una indagine su voti di scambio.
Prosciolto da entrambe le accuse, Chianese, nel 2006 già aveva
subito il sequestro di venti milioni di euro e diverse proprietà,
accusato di smaltimento illecito di rifiuti. Ora una ordinanza del
tribunale di S.Maria Capua Vetere ha disposto, a scopo preventivo, il
sequestro di beni mobili e immobili appartenenti a Chianese per un
valore di circa 78 milioni di euro. Il provvedimento cautelativo
voluto dalla distrettuale antimafia di Napoli che prosegue le sue
indagini sulle attività imprenditoriali dell’avvocato.
Il tribunale casertano ha affiancato al
dispositivo di sequestro dei beni anche la sorveglianza speciale per
Chianese per la durata di 3 anni e sei mesi, ed una cauzione di
ventimila euro. Già assolto dall’accusa di associazione per
delinquere di stampo camorristico, il penalista originario di Parete
(Caserta), è stato condannato in primo grado per smaltimento
illecito di rifiuti. Proprio su questo verte la attuale indagine
della procura campana: Chianese è infatti indagato per aver messo a
disposizione dei clan Casalesi le discariche di sua proprietà.
Tra le confische ai danni di Chianese
vanno annoverate quote societarie, titoli, contanti e appartamenti e
stabili tra il Lazio e la Campania. I diversi beni sequestrati nel
sud Pontino indicano chiaramente l’interesse economico nel vicino
Lazio meridionale, dove Chianese risultava proprietario di un
complesso alberghiero con annessa discoteca a Formia, in pieno
centro, sequestrato come da dispositivo. Oppure il motoscafo da venti
metri alla fonda a Gaeta e la villa di Sperlonga, anch’essi
confiscati, dove l’avvocata soleva trascorrere le sue vacanze. Per
quanto riguarda le quote partecipative esse fanno riferimento alla
“Resit” e alla”Griciplast” di Parete, di cui sono state
sequestrati anche i capitali e i beni strumentali. Come del resto
sono stati bloccati gli appartamenti, due a Roma e cinque a Caserta,
e gli stabilimenti campani che facevano riferimento al penalista
casertano.
Fermato dal provvedimento di sorveglianza, Chianese ha
visto conseguentemente inflitto l’obbligo di soggiorno nel comune di
residenza in attesa che la procura effettui nuovi accertamenti e
faccia chiarezza sulla sua vita professionale.
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