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Le parole delle mafie al Premio Alpi

di redazione il . Progetti e iniziative, Recensioni

Cinquemila voci, centodieci approfondimenti tematici, settantaquattro autori coinvolti. Sono questi i numeri del Dizionario Enciclopedico delle mafie in Italia presentato a Riccione nella giornata di apertura del Premio Ilaria Alpi. A questi dati, si possono aggiungere altri numeri poco lusinghieri snocciolati da Claudio Camarca, scrittore e regista, curatore del progetto editoriale: sono state ben undici le case editrici che hanno negato la pubblicazione del Dizionario. «Un brutto segnale – commenta Camarca – da parte di chi non ha compreso l’opera enciclopedica pensata e realizzata per aiutare a comprendere il fenomeno mafioso nelle sue varie articolazioni».

Un lavoro esteso che raccoglie lemmi su Cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra, Sacra corona unita, sull’evoluzione e il radicamento delle mafie al nord, sulle ecomafie e sui numerosi business criminali che hanno fatto la fortuna dei boss del Belpaese, nel lontano passato così come nella più stretta attualità.  «L’idea – sottolinea Camarca – è nata dalla voglia di dare uno strumento ai miei figli, in grado di aiutarli a comprendere eventi lontani, ma anche recenti, che difficilmente erano in grado di conoscere».

Un progetto nato dal confronto con Roberto Morrione e continuato con l’impegno di Mara Filippi Morrione, motore del Dem insieme a Camarca e Marco Sappino. «Era strano – commenta Mara Morrione – che non ci fosse ancora nel panorama editoriale italiano un’opera dove poter ritrovare fatti, avvenimenti, ma anche i tanti fili interrotti della storia italiana. Con Roberto ci chiedevamo perché non fosse mai stato fatto un lavoro del genere». La reazione degli undici editori, va da sé, è una prima risposta.  «Mi sono scontrato contro un muro di pongo, non di gomma, ma ancora più subdolo. Nessun editore mi diceva “no, non si può fare”, ma tutti facevano in modo che il lavoro non si facesse».

Una spiegazione prova a darla Saverio Lodato, giornalista di lungo corso per l’Unità da Palermo, tra gli autori del Dem, sottolineando che: «E’ triste che dopo anni che si è negata l’esistenza stessa della parola “mafia”, contribuendo a generare un clima di impunità, alla fine si sia arrivati a dover scrivere un Dizionario enciclopedico sulle mafie».  Un fenomeno che per anni si è voluto ignorare, ma che ha assunto una dimensione tale da non poter essere più ignorato, capace di radicarsi nel nord Italia e in Europa, e di legarsi con i grandi poteri criminali italiani e stranieri, creando una vasta zona opaca di violenza e impunità.

Un esempio tra i tanti è quello del caso Ilaria Alpi, tratteggiato nel Dem da Luciano Scalettari, giornalista di Famiglia Cristiana e autore di numerose inchieste che legano l’omicidio Alpi ai grandi traffici di armi e rifiuti degli anni ’80 e ’90. Un delitto che, precisa Scalettari, non è direttamente riconducibile alle mafie, ma nato e deciso in ambienti in cui le organizzazioni mafiose giocano un ruolo non secondario. Un motivo in più per far dire a Mariangela Gritta Grainer, presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, che il Dizionario è: «Un’opera che ha un grandissimo valore».

CLAUDIO CAMARCA, a cura di

DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELLE MAFIE IN ITALIA

Castelvecchi Editori, Roma 2013

 

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