Jerry Masslo, simbolo di riscatto per la Campania
Il 25 agosto del 1989 a Villa Literno veniva ucciso Jerry Essan Masslo, giovane sudafricano. Fuggito dal suo Paese e richiedente asilo politico in Italia incontrò numerose difficoltà. Nel 1988 si trasferì in Campania dove, dopo tanti lavori fatti in precedenza, finì nelle campagne di Villa Literno come raccoglitore di pomodori. Fuggito dall’apartheid, Masslo era arrivato nel nostro Paese per cominciare una nuova vita. Sei criminali a volto coperto una notte di fine estate fecero irruzione nella struttura fatiscente di via delle Gallinelle, dove Masslo, assieme ad altri 30 lavoratori, si trovava. I balordi chiesero di consegnare i pochi soldi loro concessi dai caporali. Si rifiutarono tutti. Nelle colluttazioni che seguirono, uno dei rapinatori esplose tre colpi di pistola che colpirono mortalmente Masslo. Lo scorso 25 agosto il suo sacrificio è stato ricordato in Campania. Notizie migranti* ha realizzato il video che segue e raccolto le dichiarazioni del responsabile locale di Libera, Gianni Solino.
«Jerry Masslo è diventato uno dei simboli del riscatto della nostra terra – ha dichiarato Solino. Lo dobbiamo dire senza alcuna remora. Così Come don Peppe Diana. Io affianco queste due figure anche se molto diverse per tematica, cultura e provenienza ma entrambe hanno dato linfa e forza a movimenti di lotta da una parte per l’integrazione, il riscatto degli immigrati: la liberazione perché è di questo che si tratta. Dall’altra don Peppe Diana per la liberazione delle nostre terre dal dominio della camorra. Queste due figure, messe insieme, costituiscono non voglio dire la ricetta per i nostri movimenti però costituiscono una forza straordinaria per il movimento di liberazione delle nostre terre. Contro la camorra, contro gli sfruttatori della manodopera clandestina degli immigrati perchè questi nostri fratelli possano vivere con noi finalmente in pace ed in serenità».
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