Asinara, da supercarcere a luogo di formazione antimafia
Il 28 luglio sono sbarcati all’Asinara 20 studenti e laureati dell’Università Statale di Milano per realizzare un progetto sperimentale di informazione e formazione, coordinato dal professor Nando dalla Chiesa. La storia di quest’Isola attraversa quella di tutto il Paese. Nel 1885 “la terra degli asini bianchi” diventa una colonia sanitaria e un carcere. Si spostano altrove, dunque, i 500 abitanti che lì vivevano di pesca, agricoltura e pastorizia Furono inviati sull’Isola, invece, alcuni uomini di spicco di Cosa nostra, come Giovanni Brusca e Tano Badalamenti. Durante gli anni del maxi processo, i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino scriveranno all’Asinara parte degli atti della sentenza. Lo faranno fra le mura della Casa Rossa, oggi sede del Corpo Forestale dello Stato. Nel 1998 l’Isola diventerà un parco naturale e le celle si svuoteranno. Tanti anni dopo Libera, grazie agli studenti dell’Università di Milano, ha la possibilità di far conoscere un pezzo di storia delle mafie attraverso questo progetto. A fine agosto all’Asinara, inoltre, arriverà “E!state Liberi”, campi di volontariato e studio organizzati da Libera in tutta Italia sui beni confiscati ai boss. E i tanti volontari che sbarcheranno sull’Isola avranno modo di conoscere, capire e raccontare la storia di questa terra e della lotta alle mafie nel nostro Paese.
Il servizio a cura di Francesca Rispoli, coordinatrice nazionale di Libera.
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