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Rassegna stampa 7 giugno 2013

di redazione il . Rassegne

L’allarme della Dia “Sempre meno indagini su mafia e colletti bianchi: “A pagina 1 della relazione semestrale al Parlamento del 23 maggio 2013, firmata dal capocentro Alfonso Di Vito, si legge: “L’azione di contrasto alle organizzazioni criminali, valutata sulla scorta dei provvedimenti emessi dalle autorità giudiziarie, ha evidenziato un’ulteriore flessione rispetto alle ultime analisi prodotte, nell’occasione delle quali tale trend negativo si era già manifestato”. E così dopo il biennio 2008-2010 culminato con la maxi-operazione Infinito, la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo non sembra più in grado di menare colpi decisivi alle cosche. Ma c’è di più. Nelle 61 pagine del report Dia si lancia un allarme anche per Expo 2015. In particolare viene segnalato come la piattaforma informatica “sia di fatto inutilizzabile a causa di vistose lacune relative alla scarsa intuitività del sistema e alla carenza della documentazione richiesta”.

E se da un lato si indeboliscono – secondo l’intelligence antimafia – le indagini sotto il profilo del contrasto alla dimensione finanziaria e economica delle mafie, su Lettera43.it” il portale on line dedicato agli approfondimenti pubblica un articolo a firma di Enzo Ciaccio che racconta dell’ “arruolamento” della “manodopera giovanile” da parte dei clan della camorra.

Ci spostiamo in Calabria, invece, per dare notizia della “scomparsa” del collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice. Le agenzie di stampa hanno battutto ieri il lancio che ha fatto il giro dei giornali on line e oggi si trova su quelli cartacei. L’articolo su “Repubblica” è firmato dal corrispodente Giuseppe Baldassaro. Il giornalista scrive: Nino Lo Giudice detto ‘U nanu’ era atteso in aula al dibattimento “Archi Astrea”, invece ieri pomeriggio è sparito dalla località segreta dov’era agli arresti domicilihttps://www.liberainformazione.org/wp-admin/post-new.phpari. Personaggio di spessore della criminalità, si era autoaccusato per gli attentati contro i magistrati di Reggio Calabria“. Di ‘ndrangheta in Lombardia, invece, si parla sul portale de “La Provincia Pavese” e nell’articolo a firma di Maria Fiore si ripercorrono i rapporti fra il settore della sanità locale e alcuni esponenti della ‘ndrangheta. Anello di congiunzione un medico “accusato di concorso esterno e definito dai magistrati il «trait d’union tra le cosche e la politica».

 

 

 

 

 

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