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La rassegna della settimana

Di redazione il . Rassegne

GIUSTIZIA E DIALOGO ISTITUZIONALE

È l’offensiva d’estate. La nuova stagione si apre con un ritorno al passato: Berlusconi risfodera la sciabola contro le toghe. “Giudici sovversivi, li denuncerò” titola il Corsera (21 giugno). È il preludio all’offensiva anti-Csm, in vista del parere dell’organo di autogoverno della magistratura sulla cosiddetta legge blocca-processi. Il Csm rinvia e il Pdl getta discredito sui “relatori incompatibili” (Corsera, Avvenire, 24 giugno). Intanto, al Senato si consuma il primo passaggio: sì da Palazzo Madama al decreto sicurezza e all’emendamento che rinvia di un anno tutti i processi con pene inferiori a 10 anni, compreso il procedimento Mills, che vede tra gli imputati lo stesso premier. È l’assalto all’arma bianca, che lascia esangue sul campo il dialogo istituzionale: Berlusconi detta la linea con un “avanti tutta, i cittadini ci hanno scelti” (Corsera e Unità, 25 giugno). L’atteso parere del Csm provoca la bufera: la blocca-processi è un’amnistia occulta dicono le toghe, ma il Cavaliere grida al complotto (Corsera, 26 giugno). A seguire, l’attacco del Pdl al vicepresidente del Csm Mancino (Corsera, Unità, 27 giugno) e l’accelerata del governo sul lodo Alfano.
Infine la bomba innescata dall’Espresso: nuove intercettazioni (le ultime prima del giro di vite?) sul dialogo irrituale traSaccà e il premier. Raccomandazioni, sfoghi, allineamento Rai-Mediaset e quant’altro. Tanto da spingere il premier a gridare, ancora più forte, al complotto (Corsera 12, Unità, 27 giugno). 

IL CASO ORLANDI
Le rivelazioni di una donna riaprono uno dei casi controversi degli ultimi anni. Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa per ordine di monsignor Marcinkus, l’allora presidente dello Ior, per dare un segnale al Vaticano. Esecutori materiali i soliti criminali della banda della Magliana. A parlare e la supertestimone Sabrina Minardi ex moglie del bomber Bruno Giordano e compagna del boss De Pedis (Corsera, 24 giugno). Pronta la reazione della Chiesa, mentre emergono particolari sui sotterranei che avrebbero ospitato la futura vittima (Corsera e Avvenire, 25 giugno). La polizia passa al setaccio i tunnel di piazza Ravizza, con il figlio di Calvi a indicare il possibile movente: una intimidazione alla Santa Sede (Corsera 1 – 2, 27 giugno).

ROM NEL MIRINO
Impronte e foto segnaletiche per i bambini rom. Un annuncio quello del governo che fa scoppiare la reazione di partiti e associazioni, compreso il garante per la privacy e l’Unicef. Dal fronte del no si parla di criminalizzazione, persecuzione e schedatura, mentre il governo prova a eludere le accuse di razzismo (Corsera, 26 e 27 giugno / Liberazione, 27 giugno).

ROMA E LE MAFIE STRANIERE
Il Dossier Lazio finisce sul Corriere della Sera. Prendendo spunto dal lavoro di Libera Informazione, l’edizione romana del primo quotidiano nazionale prova a rendere conto delle infiltrazioni della mafia cinese nella Capitale. Dalla Garbatella alla Tuscolana, dai palazzi acquistati in contanti al riciclaggio e ai traffici di merce contraffatta e rifiuti. Fino ad arrivare alle case d’appuntamento, dove le schiave cinesi si travestono da giapponesi chic (Corsera, 21 giugno).

DALL’ITALIA
Tredici boss liberi a causa delle lentezze della giustizia. Accade in Puglia, ad approfittarne gli imputati coinvolti nella cosiddetta faida del Gargano (Corsera, 26 giugno). Con tanto di rimpallo di accuse tra ministero, procura e Dda (Avvenire, 27 giugno).
Malasanità in Piemonte e Lombardia. La clinica degli orrori a Milano (Corsera, 21 giugno), la truffa alla Regione piemontese e lo scandalo Aifa in Lombardia (Avvenire, 21 e 22 giugno) raccontano l’Italia della corruzione, del disprezzo delle regole e dell’indifferenza per i diritti dei cittadini.
Milano è la nuova capitale della droga: dai dati Asl emerge un consumo fino a tre volte superiore al resto d’Italia (Corsera 21 giugno). Ma anche Roma non scherza: cocaina anche in Parlamento, come rivela il sottosegretario Giovanardi (Corsera, 26 giugno).
A Roma si pensa ai vigili stile sceriffo, con pistola e manganello alla cintola (Corsera 27 giugno). A Genova è allarme usura (Avvenire, 27 giugno). Una buona notizia dal governo: sarà obbligatorio denunciare l’usura (Avvenire, 21 giugno). Infine Saverio Lodato ci racconta la vera storia dell’omicidio Rostagno (Unità, 23 giugno).

IN CAMPANIA
Da Serre ad Agnano, dal Chiaiano a Sant’Arcangelo, le cronache rendono conto del lungo tormentone rifiuti. Delle scelte governative su termovalorizzatore da costruire e discariche da riaprire. Con lo scontro a distanza tra Bertolaso e gli abitanti esasperati, tra il governo deciso ad utilizzare il pugno di ferro e i manifestanti che non hanno intenzione di cedere, nemmeno di fronte all’esercito (Mattino 123456 / Unità 123).

IN CALABRIA
Agazio Loiero perde la scorta, una notizia dalle diverse letture). Settantasette medici denunciati per truffa ai danni dello Stato. E il sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti chiede i danni al consigliere di maggioranza arrestato per mafia negli scorsi mesi (Quotidiano Calabria 1-2-3, 26 giugno).
Va avanti l’inchiesta Bellu lavuru sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori della 106. Sono 27 i fermi tramutati in arresti: presunti boss, imprenditori e uomini delle cosche. Dalle emergenze alle notizie in positivo con il reportage dell’inviato dell’Avvenire Toni Mira sulle terre confiscate alle ‘ndrine della Piana. Castellace, terra dei Mammoliti, dove la coop Valle del Marro ha alcuni dei terreni sui quali si coltivano olio e ortaggi. E quest’estate arriveranno 300 giovani volontari, il segno tangibile della riscossa anti-‘ndrangheta (Avvenire, 24 giugno).

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