Colombo ed i falchi
La macchina del fango è per sua natura rozza e volgare; e prende a macinare i suoi ingranaggi perversi appena può, prendendo spunto da frasi o espressioni ,talvolta infelici. E avanzando quella macchina schizza fango ovunque, ma per colpire soprattutto una persona ed una direzione di vita e di valori. E’ accaduto di nuovo con Gherardo Colombo, attaccato frontalmente con una pagina su “Il Giornale”, di casa Berlusconi, con l’obiettivo di infangare non solo lui, ma il concetto di legalità e di pulizia per il quale Gherardo Colombo si è speso da sempre.
Tutto parte da una frase di Gherardo Colombo sul PD (“Prendo la tessera per stracciarla”) apparsa su uno dei Twitter che lui stesso aveva mandato nel pieno delle giornate convulse dell’elezione del Presidente della Repubblica; è una frase su cui si può discutere e dissentire, suscitando una discussione accesa, ma dentro i limiti delle idealità e del confronto, anche polemico. E tra l’altro è stato proprio l’ex segretario del PD, Pierluigi Bersani, a rispondere a Colombo, usando quella frase come metafora di un modo di pensare il Partito Democratico, quando ha detto, rivolto ai propri militanti e dirigenti, che troppi pensano ad un partito come “spazio dove entrare per illuminare al meglio la propria soggettività” e non invece come soggetto politico al servizio del Paese. Risposta anche dura, ma forte e civile. Sulle colonne del Giornale invece è partita la macchina del fango per accusare Gherardo Colombo , ex PM definito “lottizzato che scarica i suoi sponsor”.
E via andando… Sono accuse che si potrebbero tranquillamente ignorare,tanto è chiara la palese strumentalità. Ma almeno 2 punti devono essere chiariti subito e meritano una risposta. In primo luogo Gherardo Colombo non è un lottizzato,per il semplice fatto che la scelta di proporre il suo nome (insieme a quello autorevole di Benedetta Tobagi), non è stata del PD, ma dalle associazioni rappresentative del mondo del sociale e della solidarietà, alle quali il PD e Bersani avevano dato carta bianca , avendo quel partito rinunciato ad una scelta di persone che venissero dal proprio mondo politico, come scelta, questa sì, fortemente politica.
Il Giornale irride su questa scelta, cerca sponde per dire che solo con l’appoggio di Don Ciotti, Colombo non sarebbe mai diventato consigliere d’amministrazione della RAI. Di sponde ne trova ben poche ed annaspa: ma è chiaro che a chi vive di lottizzazioni e scelte del capo unico, desse fastidio questo metodo di far scegliere alle associazioni un rappresentante per portare aria nuova nella RAI (e tutti sanno quanto bisogno di novità e aria pulita ci fosse allora ed oggi in tutto il paese!). Ma da quel fastidio, profondamente lottizzante, del giornale di casa Berlusconi all’ attacco frontale contro una persona con il passato di Gherardo Colombo, ce ne dovrebbe passare di aria e spazio pneumatico.
E invece no: chi agita la macchina del fango ha ormai superato ogni limite del raziocinio per entrare nel campo della volgarità, superando il pudore del silenzio per entrare nel campo dell’attacco ai valori fondanti di questo paese. . Ma c’è forse un altro motivo per far partire quel fango a 360°: ed è ugualmente grave. Perché partendo da una frase, si vuol colpire anche chi ha scelto Colombo per quel ruolo nel CdA della Rai, quindi tutto il mondo dell’associazionismo e direi, di quella gran parte d’Italia che vorrebbe vedere questo nostro Paese entrare nel solco della normalità, senza affari sotterranei e giornalismo stile Betulla, senza malaffare e senza le censure,più o meno velate, dei giornalisti che questi affari sporchi vorrebbero mettere a nudo.
E con le associazioni colpire e coprire di fango i valori per i quali anche Gherardo Colombo si è battuto tutta la vita: la legalità, i valori della nostra Costituzione, la pulizia morale e personale, la lotta alla corruzione ed alle consorterie nascoste e occulte (ma che emergono per cercare di guidare in direzioni non democratiche la società), la battaglia alle mafie ed alle economie del riciclaggio e dei soldi sporchi, l’educazione invece al rispetto delle regole.
E proprio su tutto questo che si vuol spandere fango, colpendo una persona,per una frase su cui si può non essere d’accordo,per arrivare a colpire un percorso di legalità, una battaglia per il futuro di questo paese.
E tutto questo è inaccettabile.
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