Assunzioni allegre a Reggio, scoppia il caso vigili
Di quelle graduatorie in pochi sapevano. Giusto in 110, quei 110 che poi sono stati assunti, come interinali, muniti di paletta e fischietto e spediti nelle trincee del traffico di Reggio Calabria, coi galloni di vigile urbano. E adesso quei 110, sospetti di assunzione clientelare, sono stati declassati a semplici ausiliari.
I dubbi sui criteri di selezione sono forti. Ma che a pagare siano solo i lavoratori non va giù all’associazione Otto minuti. “Nei mesi scorsi – sostegno quelli dell’associazione – avevamo sollevato dei dubbi in merito alla vicenda dei 110 vigili urbani assunti poco prima delle elezioni della scorsa primavera attraverso le agenzie di lavoro interinale “Obiettivo lavoro” e Ali spa”.
L’interrogativo sull’opportunità delle assunzioni è pungente: “Ci eravamo posti, come tanti altri, una domanda banale: si può assumere del personale con compiti di polizia giudiziaria – continua Otto minuti – senza emettere né un bando di selezione, né un pubblico concorso? Tutte queste procedure possono essere gestite da una qualsiasi agenzia di lavoro interinale?”.
Dubbi che hanno alimentato sospetti, veleni, ma anche un’indagine giudiziaria: la procura ha ordinato il sequestro degli atti delle 110 assunzioni, sono stati emezzi quattro avvisi di garanzia (ci sono anche il sindaco Giuseppe Scopelliti e un assessore comunale). Dopo l’intervento della magistratura, “solo dopo, è bene sottolinearlo”, il dipartimento della funzione pubblica presso la presidenza del consiglio dei ministri ha espresso parere negativo sulla legittimità delle assunzioni. Fatti che hanno spinto il comandante della polizia municipale reggina Alfredo Priolo a declassare i 110 vigili urbani a semplici ausiliari del traffico.
Adesso l’associazione Otto minuti ritorna sulla vicenda e chiede chiarezza, assunzione di responsabilità, trasparenza. A partire dal sindaco, al quale si chiede di esprimersi su “quale sia a Reggio Calabria il confine tra legalità ed illegalità”. Ma anche a quei giovani vigili, “ai quali va tutta la nostra solidarietà”, ma ai quali si chiede “come hanno fatto a sapere delle assunzioni, visto che la totalità dei giovani disoccupati reggini non ne sapeva nulla”. Senza risparmiare l’opposizione al Comune di Reggio Calabria: “Come mai questo silenzio assordante? Forse anche qualche forza politica d’opposizione ha partecipato alla spartizione della torta?”.
Un caso sul quale Otto minuti promette battaglia: “Su questi temi intendiamo aprire a Reggio Calabria una vera e propria vertenza partendo dalla “questione morale”, perché il lavoro è un diritto e non un favore che il padrone o il politico di turno possono concedere a proprio piacimento”.
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