Sicurezza e lotta alle mafie: siglato protocollo a Bologna
La lotta alle mafie e la questione della sicurezza non sono soltanto un problema di ordine pubblico. Un altro passo avanti è stato compiuto oggi in questa direzione a Bologna, dove è stato siglato un protocollo per garantire “un’azione più efficace” nella lotta antimafia e per la sicurezza del territorio. A firmarlo Avviso pubblico, l’Anci e il Forum italiano. Tre realtà che da oggi scelgono di collaborare quotidianamente per raggiungere lo stesso obiettivo: respingere l’avanzata delle mafie e della criminalità nella regione.
I numeri (clicca qui per leggere il dossier di Libera Informazione) del fenomeno mafioso che collocano la regione fra le prime del centro – nord a rischio mafia sono numerosi. Si va dalle illegalità ambientali, al narcotraffico, alle segnalazioni finanziarie sospette che nel primo semestre del 2012 sono state più della metà di quelle del 2011, 2.749 contro le 4.343 dell’intero anno passato, quando l’Emilia-Romagna si piazzò quarta dietro solo a Lombardia, Lazio e Campania.
“L’accordo sottoscritto tra Avviso Pubblico, Anci e Fisu è uno strumento importante, destinato a garantire un’azione di prevenzione più efficace, anche a livello locale, nel campo della sicurezza urbana e del contrasto alle mafie” ha dichiarato Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico oggi a Bologna. “Esserci dati una strategia comune a livello di enti locali ci consentirà di compiere un ulteriore passo in avanti – ha continuato Campinoti – non solo raccontando il positivo che si è fatto – e si fa – nei vari territori e per diffondere le buone pratiche amministrative, ma anche per promuovere azioni legislative e parlamentari più efficaci. Dobbiamo potenziare i servizi di controllo amministrativo, quelli delle polizie locali nonché l’azione di prevenzione e di contrasto al fenomeno criminale e mafioso, anche attraverso l’organizzazione di percorsi di formazione per gli amministratori locali e il personale della pubblica amministrazione”.
“Questo protocollo ribadisce con forza come tra i temi della sicurezza urbana e del contrasto alle mafie esista un collegamento anziché una netta separazione. Sicurezza urbana e lotta alle mafie non sono esclusivamente problemi di ordine pubblico. Accanto ad un’efficace opera di repressione – ha concluso Campinoti – occorre promuovere il civismo, realizzare progetti per la cura del decoro urbano, sostenere una maggiore assunzione di responsabilità pubblica da parte degli operatori economici e sociali, attuare percorsi per la diffusione della cultura della legalità democratica-
Maggiori informazioni: www.avvisopubblico.it
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