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Rassegna stampa 4 marzo 2013

il . Rassegne

Corruzione, scandali, mafia e malapolitica trovano spazio oggi nella stampa nazionale. Il Fatto Quotidiano, nell’articolo a firma di Marco Lillo dà spazio alla denuncia del Procuratore regionale della Corte dei Conti del Trentino Alto Adige, Robert Shulmers, che chiama in ballo il Quirinale. Shulemrs afferma di aver ricevuto pressioni dai vertici della magistratura contabile sul procedimento avviato nei confronti del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, e leader del Sudtirolen Volkspartei, Lusi Durnwalder, citato in giudizio per un danno erariale di 1 milione 600 mila euro. Secondo il magistrato altoatesino, i vertici della Corte dei Conti si sarebbero attivati, in seguito a pressioni del Quirinale, per frenare l’azione inquirente del Procuratore. A riprova di quanto affermato, Shulmers riproduce la corrispondenza avvenuta.

Sullo stesso argomento si concentra il Corriere della Sera ospita la smentita del Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, chiamato in causa dal Procuratore regionale del Trentino Alto Adige sulle presunte pressioni ricevute nel caso del procedimento nei confronti del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Durnwalder. Giampaolino smentisce quanto denunciato da Shulmers, affermando di non aver mai fatto pressioni sul caso e di non aver mai parlato con il Quirinale della questione.

Anche il Tempo, nell’articolo a firma di Francesco Damato, approfondisce la notizia, inserendola nel più vasto dibattito post elettorale. Il giornalista si interroga se dietro le denunce del Procuratore regionale della Corte dei Conti del Trentino Alto Adige, non ci sia un più ampio disegno per intimidire il Presidente della Repubblica. Nell’articolo si legge che: “Se c’è qualcosa di più e di diverso, agari solo il tentativo di intimidire il Presidente nel’ultima e più decisiva fase del suo mandatova levata alta e immediata la protesta”.

Restando nell’ambito della corruzione, Italia Sette Oggi, nell’articolo a firma di Vincenzo Dragani, si occupa di reati ambientali, in particolare della responsabilità amministrativa delle imprese sui reati ambientali e sulla corruzione. Scrive il giornalista che: “L’elenco degli illeciti penali richiamati dal dlgs 231/2001 che fanno scattare la responsabilità amministrativa dell’enete (..) è stato ampliato fino a ricomprendervi i principali reati previsti dalla normativa ambientale nazionale”.

Cambiando argomento, Il Messaggero si occupa delle nuove nomine nel campo antimafia dopo la tornata elettorale. Dopo le dimissioni di Pietro Grasso, fino ad alcune settimane fa Procuratore nazionale antimafia, il Csm ha bandito il concorso per la nomina del nuovo successore. L’unica domanda fino ad oggi arrivata è quella di Roberto Alfonso, procuratore generale di Bologna. Sono tuttavia previste altre due domande di un certo spessore, quella di Guido Lo Forte, procuratore generale a Messina, e quella di Franco Roberti, procuratore generale a Salerno.

Restando sulla tematica mafiosa, La Rerpubblica, ospita un lungo reportage a firma di Roberto Alajmo, sullo Zen di Palermo. Scrive Alajmo, parlando del’ultima inchiesta che: “Allo Zen la amfia eroga servizi annonari e urbanistici. Fornisce allacciamenti alla rete della luce e dell’acqua riscuotendo le bollette relative. Di più: gestisce una specie di Istituto parallelo delle Case popolari”.

 

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