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Rassegna stampa 14 febbraio 2013

di redazione il . Rassegne

Edulcorati i quotidiani dalle lunghe pagine dedicate all’abdicazione del Papa, la notizia che tiene banco oggi è quella relativa al terremoto in Finmeccanica, in seguito all’arresto del presidente Orsi con l’accusa di corruzione internazionale.

La Stampa, nell’articolo a firma di Roberto Giovannini, dà ampio spazio alla nomina di Alessandro Pansa, già componente del cda dell’azienda, a nuovo amministratore delegato e direttore generale. La carica di presidente, tuttavia, resta ancora nelle mani di Orsi, almeno fino alla convocazione dell’assemblea dei soci chiamata a nominarne uno nuovo. Una pratica che sarà chiusa soltanto dopo le elezioni e la nomina del nuovo ministro del Tesoro, azionista di maggioranza di Finmeccanica.

L’inchiesta italiana, e l’arresto di Orsi, hanno avuto ripercussioni anche in India, paese che aveva scelto la controllata dell’azienda italiana per la fornitura di 12 elicotteri, e pease di destinazioni di un parte della tangente contestata di oltre 50 milioni di euro. Il Corriere della Sera, nell’articolo a firma di Claudio Del Fante, riporta la presa di posizione del governo di New Delhi pronto, a quanto dichiarato dal ministro della Difesa A.K. Anthonty, ad inserire Finmeccanica nella prorpia black list e ad annullare la commessa.

Sempre il quotidiano torinese, nell’articolo firmato da Guido Ruotolo, riporta l’informativa del Noe del colonnello De Caprio, nella quale i carabinieri parlano di ingerenze e pressioni da parte di ex magistrat, divenuti consulenti di Finmeccanica, per cercare di bloccare l’inchiesta sull’azienda di Orsi.

Sul Fatto Quotidiano, infine, Bruno Tinti riporta l’attenzione sul reato di coruzione internazionale che ha consentito agli inquirenti di procedere nei confronti del presidente di Finmeccanica, ma anche dei vertici della Saipem, coinvolti in un’altra storia di tangenti che sarebbero state pagate per alcune commesse in Algeria. L’intervento dei magistrati, tanto criticato dal leader del Pdl Silvio Berlusconi, è per Titnti dettato dall’articolo 322 bis del codice penale che ha recipito la Convenzione Ocse del 1997. Una norma che non può essere ignorata per favorire gli interessi delle imprese italiane all’estero.

Sul fronte vaticano, infine, a risaltare è la notizia dello sblocco della nomina del nuovo presidente dello Ior, l’istituto delle opere religiose, da sempre al centro di intrighi e scandali internazionali.

La Repubblica, nell’articolo a firma di Orazio La Rocca, descrive l’accelerazione nel colmare un vuoto ormai lungo otto mesi, scaturito dalle dimissioni di Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior. A breve, secondo quanto riportato da padre Federico Lombardo, l’istituto avrà un nuovo presidente. A cambiare, inoltre, sarà anche il Collegio cardinalizio di vigilanza. Uscirebbero due porporati, Jean-Luois Tauran e Attilio Nicora, quest’ultimo a capo dell’Autorità vaticana di informazione finanziaria (Aif). Entrambi i cardinali si opposero alle dimissioni di Gotti Tedeschi, tra i fautori di una legge, la 127, che fissava norme stringenti in tema di riciclaggio e dava ampi poteri di vigilanza all’Aif. Una norma, si sottolinea, modificata dopo l’addio di Tedeschi.

Il Messaggero, nell’articolo a firma di Rosario Dimito, riporta i conti della Banca vaticana, il cui bilancio del 2012 dovrebbe essere approvato in concomitanza con la nomina del nuovo presidente. Lo Ior, secondo la ricostruzione del giornale, chiuderebbe l’anno appena passato con un utile di 50 milioni di euro in attivo, disponendo di una massa di capitali in gestione di 5 miliardi di euro e di circa 33.000 conti correnti aperti.

Sempre sullo stesso argomento, Il Fatto Quotidiano, nell’articolo di Marco Lillo, riporta della fuga di capitali dal Vaticano a Londra. Indagando su alcuni conti correnti aperti dallo Ior presso filiali dell’ex Banca di Roma, i pm capitolini Nello Rossi e Stefano Fava hanno individuato bonifici per il valore di 229 milioni di euro da parte dell’Apsa verso Londra. L’Apsa, è l’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, il più importante ente economico vaticano insieme allo Ior.

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