Gomorra a Cannes
“Gomorra” il film di Matteo Garrone, tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano è sbarcato a Cannes. Alla cerimonia di presentazione dei candidati alla Palma d’Oro, domenica 18 maggio, hanno partecipato lo scrittore, ovviamente scortato, il regista e l’attore protagonista Tony Servillo. La trama di “Gomorra” si compone dell’intreccio di 5 storie estratte dal libro. Più antropologico è l’approcio di Garrone. Descrive le stanze, i luoghi, gli odori. Manca l’ossessione di Saviano per la questione del business. I personaggi, inoltre, sono i ragazzini di Scampia, e i Rom dei campi nomadi campani. (Il Corriere della Sera Magazine – pdf). La bellezza del film è nella ricchezza equilibrata degli stili. Il lavoro parte sul campo ed impone a posteriori un giudizio severissimo sul sistema- Italia. Gomorra l’affresco di un paese, la fotografia di un momento storico. Lo stesso filo che lega la Bella Vita all’Italia del 1960 (L’Unità). A Cannes domenica una pioggia di applausi ed entusiasmo. Ma è soprattutto Saviano ad affascinare la croisette. Scortato, costretto a rinunciare al tappeto rosso per questioni di sicurezza, l’autore è nella lista nera dei nemici della camorra. Ora persino prendere in affitto un appartamento al Vomero, non è più questione scontata
(Il mattino).
Anche importanti testate europee hanno dedicato ampio spazio a questa pellicola. Un film formidabile, così lo definisce la stampa francese. Un opera che non trascura niente della violenza e della regione, ma rifiuta tutti i clichè che il mondo del cinema ha associato alla criminalità organizzata, dopo il successo di Scarface, di Howard Hawks (Le Monde).
Più cauta invece la testata Liberation che sottolinea del film soprattutto la tensione tra immaginario e necessità di denuncia. Il divario tra violenza grafica da un lato e analisi lucida dall’altro non sembrerebbe risolversi. (Liberation).
Commenti entusiasti anche sulla stampa spagnola, che nomina il film di Garrone tra i favoriti al podio. “Un linguaggio semplice e serrato, per raccontare gli orrori del crimine organizzato di Napoli” si legge nella righe di descrizione della pellicola (El Pais).
Le note dolenti arrivano invece dalla stampa britannica che usa il film come pretesto per fare una istantanea della situazione italiana. “Napoli è la disgrazia italiana e il disonore dell’Europa” si legge su The Guardian, che incalza “ come se quest’inferno non fosse abbastanza, oggi si aggiunge persino la questione rom…Un’ondata di vigorosa xenofobia ha infettato larghi strati della popolazione italiana negli ultimi anni”. E persino all’Ue non si fanno sconti. La speranza inglese è che cessi il sistema del doppio binario e si applichino all’Italia misure forti (The Guardian).
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