NEWS

Scampia, dopo le polemiche per la fiction la parola al territorio

il . Campania

“Il movimento anticamorra non si deve mai spaccare, al massimo crescere. Non a caso quello striscione, promosso per altro da un’associazione, ci tengo a precisarlo, che non è di Scampia, è stato strumentalizzato politicamente”. Cosi Ciro Corona, presidente dell’associazione (R)esistenza anticamorra, commenta i fatti che in questi giorni tengono alta l’attenzione a Scampia, dopo le polemiche sulla realizzazione da parte di Sky della fiction Gomorra 2, ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano. Dopo l’editoriale del direttore, Santo Della Volpe, continuiamo ad aprire il dibattito sul tema, a partire dalla voce di chi sul territorio è impegnato da anni a praticare antimafia sociale. A seguire l’intervista a Ciro Corona, presidente di (R)esistenza anticamorra.

Polemica “Scampiamoci da Saviano”: qual è stata la vostra reazione?

L’associazione da quell’incontro e da quello striscione ha preso assolutamente le distanze. Abbiamo prima ascoltato le ragioni di quel gesto e ovviamente non le condividevamo; abbiamo chiesto che venisse rimosso e poiché non ci fu la benché minima intenzione di toglierlo, abbiamo abbandonato la sala. È ovvio che il problema non è ne Saviano ne tanto meno la fiction che vorrebbero girare. Io credo che il problema sia rappresentato dalle conseguenze che questa fiction potrebbe portare al quartiere.

Quel messaggio è negativo e crea divisioni e disorientamenti, che ne pensi?

Assolutamente. Io credo, come anche altri hanno giustamente detto, che il movimento anticamorra non si debba mai spaccare, al massimo crescere. Non a caso quello striscione, promosso per altro da un’associazione, ci tengo a precisarlo, che non è di Scampia, è stato strumentalizzato politicamente. È strumentale alla politica di De Magistris, a quella della Municipalità e non fa altro che remare contro il lavoro svolto da anni su questo territorio.

E la posizione del presidente della Municipalità, Angelo Pisani, che ha preso la parola dietro quello striscione?

Io credo che “mettersi contro Saviano” diventa pubblicità e fa balzare alle cronache non solo italiane ed è quindi una propaganda politica nel modo più assoluto, però quello che noto con dispiacere è che l’attenzione si sia polarizzata sul binomio Saviano – politica napoletana…

A proposito di politica – napoletana…?

In effetti dall’ultima faida di camorra a Scampia, e precisamente dal 2008 ad oggi, per il quartiere, non si è fatto niente; la cosiddetta antimafia sociale non è mai partita, i progetti non sono mai partiti, le vele stanno ancora la, stiamo ancora aspettando il polo artigianale. Le opere di Felice Pignataro, che rappresentano la storia del quartiere, abbandonate, aspettiamo ancora la riqualificazione della metropolitana, il Gridas è ancora sotto sgombero… potrei continuare ma la sostanza è che manca una presa di posizione seria e ferma della politica nei confronti della camorra a differenza delle associazioni che continuano a lavorare nonostante tutto. Anzi, se la camorra non ha fatto scacco matto sul territorio, nonostante i gravi episodi che stiamo vivendo, è proprio perché c’è stato un fronte unico di resistenza composto dalle associazioni ma non basta. Da un mese “si è liberata” una struttura comunale, una scuola, dopo quattordici anni di abbandono e quattro anni di lotta da parte nostra. Per cui ben vengano le denunce e i riflettori sul quartiere ma si sveglino le coscienze dei politici.

Insomma va bene la fiction ma anche un cinema o un teatro non guasterebbe…

Certo. Ma vedi io non mi accontento del fatto che grazie ai riflettori puntati, oggi, ci conoscono ovunque. Non mi interessa che ci conoscano a Milano o che mi dicano bravo che ci siano le condizioni perché io possa riuscire, per fare un esempio, a portare un minore in palestra piuttosto che vederlo abbandonato in strada in balia delle onde.

 

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link