NEWS

La ‘ndrangheta studia l’antimafia

di Davide Pecorelli il . Piemonte, Senza categoria

Si è chiuso questa settimana il ciclo di udienze per l’anno 2012 del processo Minotauro che dopo la pausa natalizia riprenderà a Gennaio. Lunedì è stato ascoltato il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Messina, mentre martedì era atteso in aula il collaboratore di giustizia Rocco Marando che non si è presentato in aula costringendo la Corte a rinviare l’udienza all’8 di gennaio.

 

La ‘ndrangheta che studia l’antimafia. Protagonista diretto delle indagini relative alle locali di Moncalieri, Chivasso e di Siderno a Torino, il maresciallo Giuseppe Messina del nucleo investigativo dei Carabinieri di Torino, seduto nell’aula bunker delle Vallette, ha ricostruito la storia delle locali in Piemonte. Fino agli anni Ottanta, esisteva una sola locale: quella dei Belfiore-Mazzaferro. Da quel momento in avanti, si è assistito ad un processo di frammentazione che ha portato alla nascita di numerose locali. Di fronte al collegio presieduto dalla giudice Paola Trovati,  il maresciallo ha snocciolato nomi e date, ritornando con la mente ai momenti in cui ha svolto le intercettazioni telefoniche e ambientali fino alla sorpresa e allo stupore del ritrovamento nella casa di uno degli arrestati della locale di Moncalieri di libri scritti da studiosi della criminalità organizzata come Enzo Ciconte, politici come l’ex Presidente della Commisione Antimafia Francesco Forgione e magistrati in prima linea come Nicola Gratteri.

 

Il pentito non si presenta. C’era tanta attesa per la deposizione del collaboratore di giustizia Rocco Marando. Un’attesa lunga e vana che si è sciolta solamente dopo un’ora con la lettura da parte della giudice Paola Trovati di un fonogramma che annunciava il rifiuto del collaboratore di presenziare all’udienza a causa di un non precisato contenzioso economico. Le deposizioni di Rocco Marando hanno permesso di ricostruire alcuni fatti di sangue avvenuti in Piemonte: come l’omicidio dei fratelli Stefanelli, avvenuto nel giugno 1997 a Volpiano. Una vendetta in piena regola compiuta dalla famiglia Marando dopo l’omicidio di Francesco Marando ucciso un anno prima.  Per i familiari, l’omicidio è stato deciso dagli Stefanelli al fine di ottenere il controllo del territorio.  Queste dichiarazioni sono state rese nel febbraio di quest’anno nel corso di un altro processo proprio da Rocco Marando che per vent’anni è stato organico alla società fin dal “battesimo” avvenuto nel 1989 a Volpiano. Da quel momento, Marando ha svolto attività delinquenziali varie dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti alla costruzione di bunker in Calabria per ospitare i latitanti salvo brevi periodi nei quali ha lavorato come muratore nelle aziende edili di Ilario D’Agostino. Le sue dichiarazioni hanno consentito di smantellare organizzazioni e traffici illeciti, dall’Italia all’Australia, al Sud America e insieme alle dichiarazioni di Varacalli costituiscono un punto importante del Processo Minotauro.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link