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Stragi di mafia del ’93 -’94, arrestato l’uomo che fornì tritolo

Di redazione il . Sicilia, Toscana

A vent’anni dalle stragi c’è un nuovo arresto per le stragi di mafia del 1993-1994 a Firenze, Roma e Milano. Su disposizione del gip del tribunale di Firenze, Anna Favi, è stato arrestato ieri in provincia di Palermo un 57enne, pescatore di Santa Flavia, ritenuto responsabile per aver fornito ingenti quantitativi di tritolo utilizzati tra l’altro per gli attentati di via Fauro a Roma, di via dei Georgofili a Firenze e di via Palestro a Milano.  E per il fallito attentato allo stadio Olimpico, del 1994. Cosimo D’Amato, questo il nome dell’uomo arrestato, è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, condannato per le stragi mafiose del ’92, avrebbe fornito l’esplosivo anche per la strage di Capaci del 23 maggio del 1992. Ad accusare il pescatore è stato il neo collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, uomo vicino alla famiglia mafiosa  di Brancaccio.
 Il provvedimento che stamattina ha aperto le porte del carcere per D’Amato è stato emesso dal gip Anna Favi e eseguita dal personale della Dia di Firenze. L’accusa per D’Amato è quella di aver fornito, in modo continuativo, ingenti quantitativi di tritolo ricavati dal recupero in mare di residuati bellici, poi utilizzati dal commando mafioso  per compiere le stragi di Roma in via Fauro il 14 maggio del 1993; Firenze, in via dei Georgofili il 27 maggio; Milano, in via Palestro il 27 luglio ’93; Roma – San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro il 28 luglio 1993) e Roma, l’attentato che non venne eseguito, allo Stadio Olimpico il 23 gennaio 1994. D’Amato è accusato dei reati di strage, devastazione e di detenzione di ingenti quantitativi di esplosivo, in concorso agli attentati, tra l’altro, con i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Filippo e Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro. Secondo l’accusa, l’esplosivo recuperato da D’Amato venne consegnato al commando predisposto dal boss Francesco Tagliavia che è stato l’ultimo boss ad essere stato condannato in primo grado a Firenze, nel 2011, per le  stragi, anche lui venne individuato grazie alla collaborazione con la giustizia, dell’ex boss, Gaspare Spatuzza

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