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Così si amministrava la città
di Reggio Calabria

Di Anna Foti il . Calabria

Palazzo San Giorgio, sede dell’amministrazione del Comune di Reggio Calabria. “Compromesso il principio costituzionale del Buon Andamento e dell’Imparzialità dell’azione amministrativa direttamente svolta dagli uffici comunali oppure in parte delegata, come avvenuto in materia di attrazione degli investimenti, gestione dei rifiuti solidi urbani, manutenzione strade e spazi urbani, gestione delle entrate e dei servizi, alle società miste in cui la stessa Amministrazione comunale ha il duplice e delicato ruolo di socio e committente. Una situazione di fragilità in cui l’assenza di rigore, e dunque di efficienza e regolarità, ha favorito la permeabilità e di alcuni segmenti di gestione della Cosa Pubblica da parte del fenomeno mafioso in un territorio ad altissimo rischio di infiltrazione in cui del solo biennio 2010 – 2012 la Procura ha avviato dieci inchieste che coinvolgono a vario titolo anche amministratori e dipendenti del comune reggino, oltre che delle società partecipate”. 
Un sistema di cointeressenze alla base della diagnosi di Ente comunale “contiguo con la ndrangheta” nelle 230 pagine di relazione della commissione di Accesso alla base della quale il Cdm ha deliberato lo scorso martedì lo scioglimento del comune di Reggio Calabria per mafia. E’ la stessa Commissione nelle sue conclusioni a stigmatizzare che “L’Amministrazione comunale in carica, dal canto suo e come già detto, ha tentato di porre al centro della propria azione innanzi tutto il risanamento finanziario dei conti dell’ ente, fortemente compromesso dalle precedenti gestioni mentre, per ciò che concerne i fenomeni di criminalità organizzata, ha unicamente provveduto a deliberare , lo scioglimento della società mista “Multi servizi RC s.p.a.” quale presa d’atto della ” informativa antimafia di carattere interdittivo emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria nei confronti del socio privato della stessa’’.
Sul punto sarà necessario capire meglio atteso che lo stesso sindaco di Reggio Demetrio Arena ieri in conferenza stampa (clicca per leggere nota stampa del sindaco) evidenziando in più di un’occasione di non aver letto ancora in contenuti della relazione, più di una volta ha invece sottolineato che dopo sette mesi di attesa dopo la richiesta rivolta alla Prefettura, ha proceduto con la liquidazione della società. Dichiarando di avere agito con una delibera di Giunta, ancora in attesa di una pronuncia della Prefettura evidentemente complessa, suggeriva per altro una riflessione più ampia sulla normativa antimafia e sull’unico strumento della certificazione antimafia nella disponibilità dei Comuni nella lotta alla criminalità organizzata sui territori. Si resta in attesa di comprendere a questo punto meglio questo aspetto, non l’unico, mentre nelle conclusioni della stessa Commissione poi si richiamano in particolare cinque ambiti che si presterebbero ad ombre quali quello dei Lavori Pubblici con l’assenza di adeguati protocolli per fugare i dubbi sull’affidamento di lavori a ditte testa di legno di ‘ndrine, quello delle Attività produttive con l’esempio del trasferimento che potremmo definire ‘tollerato’ dall’amministrazione Arena degli operatori mercatali, molti dei quali vicini ai clan reggini scrivono i commissari, dall’area degradata di via Aspromonte a quella ancora non completata di Mortara, dopo anni e notevoli problemi con la ditta costruttrice. Altro settore a rischio sotto la lente dei Commissari quello dell’affidamento di incarichi legali dopo il caso Tuccio e della compagna Giampiera Nucera, avvocato affidatario da parte dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco di cause di rilevante valore, la cui madre è stata arrestata per aver favorito la latitanza del boss Domenico Condello.
 In ombra anche il settore del Patrimonio con omessi controlli sull’assegnazione degli alloggi popolari e dei beni confiscati alla ‘ndrangheta. Poi ancora stigmatizzata l’assenza di controlli anche nel settore delle Politiche Sociali con erogazioni anche di ingenti somme ad attori del terzo settori affetti da contiguità. Questa la sintesi (davvero solo in sintesi) dell’attività di settore cui la relazione dedica il cuore della relazione, scandagliando anche singole posizione di dipendenti. Altri paragrafi riguardano i componenti della compagine di governo di Reggio ed un altro capitolo riguarda le società miste. Il racconto, quello di Reggio Calabria,  di una vita amministrativa ancora tutto da scoprire. Continueremo, dunque, a raccontarla, cercando di capire. 

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