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Il Governo scioglie il Comune di Reggio Calabria e Scopelliti attacca i giornalisti

Di Pietro Bellantoni il . Calabria

A Giuseppe Scopelliti alcuni giornalisti che lo criticano e raccontano le disavventure giudiziarie sue e degli amministratori pubblici reggini non vanno proprio a genio e non perde occasione per attaccarli. Martedì scorso il governatore della Calabria ha accusato Guido Ruotolo de La Stampa ed Enrico Fierro de Il Fatto Quotidiano di far parte di una «cricca» il cui unico scopo sarebbe quello di rovesciare il suo governo regionale. Oltre ai due noti inviati speciali, il presidente della Regione ha accusato di tramare contro di lui un giornalista «calabrese» di cui Scopelliti non ha fatto il nome. «E’ uno – ha detto con linguaggio allusivo – che in passato ha ‘mangiato’ con la Regione e ora non ci mangia più, e per questo ha costruito una stagione di denigrazioni». Questo giornalista innominato, secondo Scopelliti, avrebbe ispirato e aizzato gli stessi Ruotolo e Fierro, fornendo loro «gli strumenti per creare polemiche in regione».
L’attacco dal chiaro tenore intimidatorio è stato sferrato da Scopelliti martedì 9 ottobre nel suo ultimo intervento al consiglio regionale, pronunciato pochi minuti prima del clamoroso annuncio della decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere il consiglio comunale di Reggio Calabria per «contiguità» con la ‘ndrangheta. Scopelliti è stato per otto anni sindaco della città dello Stretto, poi passata sotto la guida del successore dal lui designato, Demetrio Arena, che è ha dovuto lasciare l’incarico per decreto govvernativo. Ruotolo e Fierro sono due giornalisti che seguono da vicino, da molti anni, le vicende calabresi e in particolare quelle reggine. Hanno raccontato ai lettori dei loro giornali in maniera minuziosa tutte le tappe che hanno portato al primo scioglimento per mafia di una città capoluogo. Il loro lavoro ha molto contribuito a dare una visibilità nazionale agli scandali reggini, alle inchieste della procura, alle allarmanti risultanze della commissione d’accesso prefettizia.
I due inviati hanno raccontato con scrupolo quanto avvenuto in riva allo Stretto negli ultimi tempi: dai bilanci truccati di Palazzo San Giorgio alle numerose inchieste giudiziarie che hanno travolto molti amministratori pubblici, dallo scandalo delle società miste guidate dalla ‘ndrangheta fino all’insediamento della commissione d’accesso agli atti. Una informazione obiettiva e documentata. Il 16 novembre 2011 Scopelliti aveva già rivolto un attacco analogo a Ruotolo e Fierro e, in quell’occasione, anche al giornalista de Il Sole 24ore Roberto Galullo. I tre avevano la colpa di raccontare il lato oscuro del cosiddetto “Modello Reggio”. Scopellitti li attaccò durante una manifestazione pubblica in onore di Ciccio Franco, il leader fascista che guidò la rivolta reggina del ‘70. Definì i tre cronisti dei «cialtroni» che «fanno parte della cricca» a lui ostile e «cercano di costruire le loro fortune personali sulle disgrazie altrui». Una intimidazione già raccontata da Ossigeno che subito espresse piena solidarietà ai giornalisti di fronte ad «un’aggressione che merita la più netta condanna». Giudizio e solidarietà che viene ribadito di fronte al nuovo attacco.
“E’ grave che in seno ad una assemblea pubblica elettiva si attacchi con insinuazioni chi esercita il diritto dovere di informare i cittadini. E’ significativo – afferma il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato, commentando il nuovo episodio – che il presidente Scopelliti non abbia indicato alcuna precisa informazione da rettificare o smentire. Ha lanciato accuse generiche. Ha detto semplicemente che il lavoro di questi giornalisti non gli piace. Ciò è legittimo. Ma il suo linguaggio allusivo e insinuante non è accettabile. Una personalità pubblica ha il dovere di parlare chiaro. Chi riveste un ruolo pubblico ha il dovere di rispettare la libertà di cronaca e di critica che spetta ai giornalisti. Riconoscere il ruolo della libera stampa significa innanzitutto rispettare i giornalisti e il loro lavoro. Ci auguriamo che il presidente Scopelliti faccia ammenda, si scusi, e che gli altri responsabili politici lo incoraggino a farlo”.
Pietro Bellantoni per www.ossigenoinformazione.it

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