Nuovo sequestro di droga nel Porto di Gioia Tauro

Oltre 600 chilogrammi di cocaina in sedici borsoni, nascosti in mezzo a nocciole brasiliane, sono stati intercettati dai finanzieri del Goa di Reggio Calabria e del Gruppo di Gioia Tauro insieme ai funzionari dell’Agenzia delle dogane – Ufficio centrale antifrode e Svad, questa mattina al Porto di Gioia Tauro. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in conferenza stampa questa mattina presso il comando Provinciale della Guardia di Finanza, diretto dal colonnello Cosimo di Gesù. Un nuovo sequestro a stretto giro rispetto a quello eseguito ieri in occasione del quale sono stati sottratti al traffico internazionale cui erano destinati altri trecento chilogrammi di polvere bianca. Le Fiamme Gialle, infatti, da oltre 15 mesi sono sulle tracce dei vertici di questi circuiti di morte. Un’attività che vede impegnata la DDA reggina, con il procuratore reggente Ottavio Sferlazza, l’aggiunto Michele Prestipino ed il procuratore capo di Palmi Giuseppe Creazzo. Complessivamente in questi mesi sono state intercettate oltre due tonnellate di sostanze stupefacenti per un valore di 580 milioni di euro; solo dall’inizio dell’anno, nel porto di Gioia Tauro sono stati sequestrati 673,24 kg di cocaina che vanno ad aggiungersi ai 1.082 chili di cocaina sequestrati nel 2011.

Sempre al Porto di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, dunque intensa l’attività di contrasto al traffico di stupefacenti che anche ieri ha inferto un duro colpo con il sequestro di circa 300 chili di cocaina pura, divisa in 267 panetti per un valore di 60 milioni di euro, nascosta in nove borsoni collocati in tre container, tra scarti di alluminio, prodotti alimentari e legumi, partiti da diverse località del Sud America a bordo della nave mercantile MSC Poh Lin. Dopo il porto calabrese avrebbero intrapreso la via del Nord Italia. L’operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria in coordinamento con la Procura di Palmi, è stata condotta dai finanzieri del Goa del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, da quelli del Gruppo di Gioia Tauro e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio centrale antifrode e Svad di Gioia Tauro, in collaborazione con la Direzione centrale servizi antidroga.

In particolare ad insospettire gli investigatori, ieri, è stata la comparazione tra la documentazione doganale e le caratteristiche fisiche del carico, destinato ad aziende del nord Italia non direttamente operanti nei relativi settori.

Fonte: Reggiotv.it