Gela, Eni decide blocco linee per un anno
Gela come Porto Marghera, fermo per un anno delle linee 1 e 3 della Raffineria e cassa integrazione per 500 lavoratori del diretto: questa la decisione assunta dai dirigenti di Eni per il sito gelese. Da mesi, l’iniziativa sembrava dietro l’angolo: la riduzione della marcia degli impianti, infatti, aveva insospettitto, e non poco, molti addetti ai lavori. Stando ai dirigenti della multinazionale, solo la linea 2 rimarrà attiva mentre, comunque, non si fermeranno le manutenzioni sulle altre due sottoposte al fermo.
Una doccia fredda per i 500 lavoratori che, forse già entro un mese, riceveranno la comunicazione di inizio del periodo di cassa integrazione: una mazzata, di certo, anche per i tanti operai delle aziende di un indotto già in crisi. La dirigenza Eni, a quanto trapela dall’incontro, avrebbe comunque assicurato che alla scadenza dell’anno di fermo, la marcia degli impianti dovrebbe ripartire: una sorta di modello simile a quello già applicato all’interno della fabbrica veneta di Porto Marghera. Le ragioni del blocco sarebbero legate alla riduzione della domanda di greggio e all’aumento dei costi di produzione: la fabbrica gelese, stando ai vertici Eni, non garantirebbe, al momento, tutti i necessari parametri di convenienza economica.
Intanto, già nel pomeriggio, i sindacalisti che hanno partecipato all’incontro si riuniranno insieme alle rsu dello stabilimento per delinerare il da farsi.
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