“Compro Oro”, rischio riciclaggio e usura
In 5000 in tutta Italia, per un giro annuo che va dalle 70 alle 80 tonnellate di metalli preziosi stimato tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. Questo è il bilancio dei Compro-Oro, negozi in cui si acquistano gioielli dai privati. Una rilettura in chiave moderna di quello che un tempo erano, e a volte sono ancora oggi, i Monti di Pietà. In molte città li abbiamo visti nascere dalla sera alla mattina, con rapidità e capillarità in risposta ad un settore, che evidentemente, complice la crisi, è sempre in espansione. L’allarme è arrivato a più riprese da enti locali, associazioni ma soprattutto dai cittadini. Oggi il Partito Democratico ha presentato una proposta di Legge per regolamentare questo settore e impedire, fra l’altro, che sia strumento per il riciclaggio di denaro. La proposta di legge alla Camera, prima firmataria Donella Mattesini, vuole proprio dare impulso a questa necessità, con la speranza che la legge venga approvata entro fine della legislatura – dichiarano dal Pd.
Alla conferenza stampa di oggi alla Camera presente anche Don Luigi Ciotti, Walter Veltroni, Francesco Boccia e Ranieri Razzante, presidente dell’Associazione responsabili antiriciclaggio.«Abbiamo chiesto la calendarizzazione del provvedimento in commissione Attivita’ produttive e speriamo che avvenga in tempi brevi e che la proposta sia approvata al piu’ presto», ha spiegato Donella Mattesini. Una necessità segnalata anche da Walter Veltroni, Pd e membro della Commissione antimafia, che ha aggiunto: «C’e’ una cogenza effettiva e l’esigenza di fronteggiare uno degli aspetti del dilagare della mafia». Un rischio già tangibile, e anche Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele ha affermato: «Mi stupisco che questa legge che prevede misure attente e puntuali non sia stata gia’ approvata. E’ dimostrato che nel settore del ‘compro oro’, fra i circa 25 mila operatori ci cono quelli che ne fanno uno strumento di riciclaggio. E c’e’ anche un aspetto sociale: le code davanti a questi negozi e ai monti di pegno mostrano un diffuso impoverimento delle famiglie. Mi aspetto che il parlamento passi dalle parole ai fatti».
“Compro Oro”, le criticità. Dopo una forte crescita del settore orafo italiano negli anni ’90 non si assiste da allora ad una ripresa del mercato. Il diffondersi dei Compro Oro, dunque, non risponde ad un criterio naturale del mercato ma piuttosto ad altri fattori. Dall’impoverimento, al diffondersi della crisi economica, sino alla facilità di apertura di questo tipo di negozi (sotto profilo burocratico) e il guadagno assicurato. Infine anche le mani della mafie: il rischio riciclaggio di denaro sporco, viste le falle delle leggi attuali in materia, è alto. La legge antiriciclaggio in vigore, quella targata 2007 e per certi versi rimasta lettera morta in Italia, impone anche per i soggetti che commerciano oro l’obbligo di segnalazione ma soltanto delle operazioni sospette non di quelle per cui necessitano “adeguate verifiche e segnalazioni”. E questo complica non poco l’applicazione di questa legge nel settore dei Compro Oro.
La proposta di Legge. In questa ultima direzione si pensa ad una estensione della legge 7/2000, che disciplina proprio il mercato dell’oro, in modo da creare deterrenti al rischio di infiltrazione criminale. In particolare, nella proposta di legge, si dispone all’art.1 di istituire un apposito registro ‘delle attivita’ di compravendita di oro’ tenuto dalle Camere di commercio. All’art.2, invece, l’obbligatorieta’ della tracciabilita’ degli oggetti e metalli preziosi mentre si estende ai ‘compro-oro’ le disposizioni in materia di riciclaggio. Tra le altre novita’ si propone l’obbligo per questi negozi di inviare, entro 24 ore dall’acquisto, alla questura competente per territorio ogni informazione sugli oggetti acquistati. Una particolare attenzione, negli articoli successivi anche al corretto smaltimento di materiali tossici e nocivi per la salute eventualmente ancora in possesso dei potenziali clienti e anche la riqualificazione dei negozi di “Compro – Oro” delle strutture e del personale che vi opera. Per quest’ultimo obiettivo si prevede anche la promozione di un fondo per la promozione del settore orafo che possa sostenerla. Infine, a tutela del consumatore e dei cittadini, la totale trasparenza e pubblicità delle attività connesse al settore orafo e in particolare a questo tipo di commercio. (Per maggiori dettagli sulla proposta di legge, scarica l’allegato in Pdf “Proposta di Legge” )
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